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Apparecchio ortodontico, cos’è, quando serve, tipologie, come pulirlo e quanto costa

Cos’è e quando serve

L’apparecchio dentale, o ortodontico, è una protesi o dispositivo medico.

Serve sostanzialmente per  allineare e raddrizzare i denti storti, consente di risolvere problemi che vanno oltre la semplice estetica del sorriso. Questa terapia può essere utile anche per migliorare la masticazione, risolvere un affollamento dentale, cioè un’alterazione che interessa i denti anteriori nell’arcata inferiore, incisivi e canini.  o un diastema, cioè  lo spazio tra i denti incisivi superiori.

Diverse tipologie

Apparecchi dentali fissi

Sono formati da vari fili in materiale metallico, elastici e attacchi, chiamati bracket. Vengono usati per curare disallineamenti dei denti, nel linguaggio comune questo apparecchio è chiamato “macchinetta per i denti” , è molto appariscente ma in alcuni casi è la soluzione più efficace e rapida per ottenere un buon risultato. Sicuramente la soluzione più economica.

Apparecchi dentali mobili

Gli apparecchi dentali mobili vengono usati per correggere malocclusioni più gravi o disformosi dento-facciali.

Permette movimenti limitati dei denti in seguito alla presenza di viti, molle e archi.

Gli apparecchi dentali mobili non ottengono solo un effetto ortodontico, ma anche ortopedico, in quanto correggono e guidano la crescita delle basi ossee. In questa categoria troviamo anche gli apparecchi di contenzione da utilizzare al termine delle terapie ortodontiche per stabilizzare la posizione dei denti e da indossare la notte.

Apparecchio dentale trasparente

Soluzione è perfetta per gli adulti che hanno più difficoltà ad accettare apparecchi antiestetici e invadenti. Il primo e più noto fra gli apparecchi invisibili è Invisalign

Come pulirlo.

L’apparecchio ortodontico può rendere le cure dentarie più complicate. Per prevenire malattie gengivali e carie, è necessario pulire correttamente i denti e l’apparecchio.

Spesso la pulizia con uno spazzolino normale non è sufficiente ed è necessario uno strumento di pulizia extra. Il dentista o l’assistente ortodontico può suggerire i prodotti più adatti per la cura ortodontica e mostrare come usarli. Se si portano apparecchi mobili, assicurarsi di pulirli anche usando uno spazzolino e acqua.

  • Sciacquare la bocca con acqua, per togliere i residui di cibo che sono rimasti intrappolati nel filo.
  • Pulire i denti e l’apparecchio con uno spazzolino con piccoli movimenti circolari. Non bisogna dimenticare di inclinare lo spazzolino verso la linea gengivale. Finire spazzolando le superfici interne e masticatorie.
  • E’ consigliato un piccolo spazzolino da denti a ciuffo singolo con una testina arrotondata è utile per la pulizia intorno all’apparecchio e alla linea gengivale.
  • Utilizzare lo scovolino per pulire sotto il filo e tra i denti.
  • Terminare con un risciacquo di collutorio
  • Se si porta un apparecchio mobile, assicurarsi di spazzolarlo ogni giorno, con spazzolino e acqua.

Infine alcuni consigli per mantenere la bocca sana durante il trattamento ortodontico

  • Lavarsi i denti con del dentifricio al fluoro
  • Usare strumenti per la pulizia interdentale
  • Pulire tra i denti e l’apparecchio dopo ciascun pasto
  • Utilizzare un risciacquo al fluoro per ridurre al minimo il rischio di carie
Quanto costa

Impossibile dare una cifra esatta del costo che può avere una terapia ortodontica. Il prezzo di un apparecchio per i denti varia in base a diversi fattori. Prima di tutto il tipo di apparecchio adatto e in secondo luogo la durata delle cure.

Affidatevi al vostro dentista di fiducia.

Chiamaci!  0536 940061

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Le macchie sui denti. Tipi, cause, prevenzione, rimedi naturali e rimedi professionali.

Le macchie sui denti causano molti disagi e ci impediscono di sorridere sereni. Ci sono diversi tipi di macchie, possono essere sugli strati superficiali dello smalto o accumularsi più in profondità, sino alla dentina. Andiamo ad analizzare le diverse cause e i possibili rimedi.

Tipi di macchie e cause
Macchie nere

Sono spesso causate carie in fase avanzata causate da un’igiene orale scorretta o consumo di troppo dolci come torte, cioccolatini, caramelle, miele, zucchero ecc. ecc.. A volte però non ci sono carie ma semplici macchie causate dalla placca divenuta tartaro o dal consumo abituale di sostanze troppo acide come spremute di agrumi, o dall’assunzione di vino rosso, caffè, tè o bevande gassate. Un’altra causa meno comune delle macchie nere sui denti è l’abuso di stupefacenti, in particolare di metamfetamine. Causa molto comune è il fumo. .Le macchie grigio scuro ben evidenti può essere dovuta alla particolare composizione chimica delle amalgame usate fino a qualche anno fa per i restauri dentali.

Macchie grigio-azzurre

Le macchie grigio-azzurre sui denti sono dovute all’assunzione di particolari antibiotici nel periodo fetale (attraverso la madre). Nell’adulto la discromia da antibiotici può derivare dall’utilizzo prolungato di minociclina che viene impiegata nel trattamento dell’acne e dell’artrite reumatoide.

Macchie marroni

Le macchie marroni sui denti sono spesso causate dai collutori alla clorexidina. I collutori alla clorexidina vanno usati non più di due volte al giorno per periodi di due tre settimane, e solo su prescrizione del dentista.

Macchie verdi-azzurre o metalliche

Le macchie verdi-azzurre o metalliche sono, invece, più diffuse tra chi lavora a stretto contatto con i metalli, ad esempio nelle industrie chimiche.

Macchie gialle o marroni

Le macchie gialle sono comuni tra i fumatori e chi è abituato a masticare tabacco o assume caffè, tè, liquirizia e bibite contenenti caffeina o caramello. I denti possono anche ingiallire a causa dell’invecchiamento o dell’insorgenza di processi cariogeni, così come dalla carenza di igiene orale.

Macchie associate ad aspetto frastagliato

L’eccesso di fluoro causa la fluorosi e può causare macchie dentali variabili dal bianco grigio al marroncino e al nero, in base alla gravità dell’intossicazione. Nei bambini d’età inferiore a 8 anni la discolorazione dentale da fluorosi si associa inoltre a denti demineralizzati ed intaccati che sono comuni anche a chi consuma un eccesso di alimenti acidi o a chi soffre di bruxismo, cioè digrigna frequentemente i denti .

Prevenzione e rimedi naturali

Prima di parlare dei possibili rimedi bisogna sottolineare che ognuno ha il proprio colore dei denti. Non tutti possiamo avere lo stesso colore bianco, ma varie sfumature. Dipende dalla propria dentina e da quanto essa traspare dallo smalto.

Come ripetiamo sempre la prevenzione è la migliore cura.

In breve:

  • Limitare il consumo di quelle sostanze che tendono a lasciare macchie sui denti;
  • Scegliere cibi che fanno bene ai denti;
  • Curare l’igiene orale, pulendosi i denti con cura;
  • Andare dal dentista minimo una volta l’anno per un controllo.
Rimedi naturali sì o no?

I due rimedi naturali più conosciuti sono il succo di limone e il bicarbonato di sodio. Bisogna fare sempre attenzione però perché queste due sostanze, pur essendo naturali ed efficaci, possono rovinare, anche in modo significativo, lo smalto dei denti.

Tre rimedi professionali
Sbiancamento

Lo sbiancamento è un trattamento non invasivo che sfrutta un gel atossico sbiancante per dare ai denti un aspetto più bianco e splendente. In genere non fa male, può causare al massimo un leggero fastidio transitorio. Non è indicato, invece, nei bambini e negli adolescenti. Di solito sono necessari 2-10 trattamenti all’anno della durata di 30-90 minuti per sbiancare i denti.

Faccette estetiche

Le faccette estetiche sono degli strati di porcellana o composito che vengono applicati sui denti per migliorarne la forma o il colore.

I vantaggi di questa tecnica:

  • è minimamente invasiva;
  • ha una durata elevata (5-12 anni);
  • assicura un’estetica eccellente, capace spesso di mascherare le colorazioni interne dovute a farmaci assunti da bambino.

Gli svantaggi

  • In alcuni casi si deve preparare la superficie esterna dei tuoi denti.
  • Il costo elevato, giustificato però dai risultati eccellenti che garantisce.
Incapsulamento

L’incapsulamento è il trattamento più impegnativo ed è indicato per trattare le decolorazioni strutturali importanti. In questo caso, infatti, il dentista deve sbucciare parte del dente e applicare su di esso una corona, una sorta di casco che sostituisce l’elemento dentale originale. Quando svolta correttamente e con materiali di qualità, l’incapsulamento dà risultati praticamente perfetti. Tuttavia, se i denti da trattare sono molti, il costo potrebbe essere impegnativo. La durata delle corone può essere molto lunga, fino a 15 anni, ma dipende anche dalla tua cura nello svolgere l’igiene orale, dal naturale invecchiamento delle gengive e da possibili fratture, da traumi o bruxismo, che possono danneggiare gli elementi protesici.

 

 

 

 

 

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Gravidanza e salute orale, prevenzione, i problemi più comuni, consigli e cure

La gravidanza è un periodo molto delicato per la donna e per la sua salute orale.

test gravidanza

Questo delicato periodo comporta infatti cambiamenti fisiologici del corpo, della sfera psicologica e delle risposte ormonali e immunitarie. Come ogni odontoiatra sa molto bene, questi cambiamenti possono influenzare anche lo stato di salute della bocca.

La tendenza a trascurare i problemi del cavo orale durante la gravidanza è molto alta perché la futura mamma ha il timore di danneggiare la salute del nascituro.

Queste preoccupazioni sono giustificate? Sottoporsi alle cure odontoiatriche è pericoloso per il bambino? Facciamo un po’ di chiarezza.

Innanzitutto, se c’è la volontà di programmare una gravidanza, è consigliato recarsi subito dal dentista di fiducia per un controllo e al fine di pianificare in anticipo quegli interventi che possano risolvere eventuali problematiche presenti. Non sempre però è possibile, quindi vediamo quali sono i problemi dentali più comuni per le donne in attesa, come prevenirli e come affrontarli.

Prevenzione

Per avere cura dei denti durante la gestazione  è necessario:

  • programmare controlli periodici presso la clinica dentale. Pianificate delle sedute di igiene professionale presso il vostro studio dentistico. Non appena si viene a conoscenza di essere incinta, è consigliabile infatti fissare un controllo dal dentista per verificare che tutto proceda bene.
  • non trascurare mai l’igiene orale che in gravidanza deve diventare più accurata. Se proprio non avete la possibilità di lavare i denti, perché siete fuori casa, potete assumere delle gomme da masticare senza zucchero che aiutino a rimuovere i residui di cibo. Ma, appena possibile, pulizia con spazzolino e dentifricio!
  • seguire un’alimentazione corretta ricca di frutta e verdura e di tutti quegli alimenti che aiutano a rinforzare i denti, limitando invece i cibi ad elevato contenuto di zuccheri.
  • Per diminuire il rischio di insorgenza di erosioni e carie nelle pazienti in stato di gravidanza che soffrono di nausea e vomito è consigliato alimentarsi frequentemente con piccole quantità di cibo nutriente, risciacquare la bocca dopo gli episodi di vomito con acqua e bicarbonato di sodio
  • Utilizzare spazzolini da denti delicati e dentifrici al fluoro non abrasivi per prevenire danni alle superfici dei denti.
  • Non fumare: è necessario evitare oltre al fumo attivo, anche il fumo passivo per almeno i 9 mesi di attesa. Il fumo riduce la quantità di ossigeno che arriva al feto, danneggiando oltre che la formazione dei denti, anche tutto il resto dell’organismo del bimbo.
  • Assumere fluoro: è noto che il fluoro aiuta i denti a resistere all’azione cariogena dei batteri che vivono nella placca dentale.
i problemi più comuni
  • iperemesi gravidica, cioè vomito e nausea gravidica, possono provocare l’erosione dello smalto dentale.
  • Il problema riconosciuto più strettamente legato alla gravidanza è l’infiammazione delle gengive. La parodontite potrebbe essere un possibile fattore di rischio del parto pretermine: secondo alcuni studi, le elevate concentrazioni di prostaglandine rilasciate in caso di patologie gengivali potrebbero favorire il travaglio;
  • le gengiviti gravidiche, ossia l’aumento delle problematiche gengivali, possono essere determinate soprattutto dall’incremento degli estrogeni in circolo che provocano l’ispessimento delle mucose, incluse quelle orali;
  • il cambiamento della composizione della salivain una donna incinta la saliva diventa più acida più viscosa e più densa, impedendole di svolgere la sua funzione principale di prevenzione della carie, eliminando l’acidità creata dai batteri che vivono nella bocca nutrendosi degli zuccheri depositati sui denti.
Consigli e cure

Come abbiamo già detto,  effettuare controlli ed eventuali terapie odontoiatriche prima di affrontare una gravidanza rappresenta la soluzione migliore.

Tuttavia, qualora non sia stato possibile agire precocemente,  un’urgenza rende assolutamente necessario l’intervento del dentista, anche perché studi scientifici hanno evidenziato:

  • che la presenza di carie dentali e di flora batterica orale cariogena nella madre aumenta il rischio di insorgenza di carie nel nascituro.
  • che in madri affette da malattia parodontale c’è maggiore incidenza di parti prematuri e di nascite di bambini sottopeso.

Quindi andare dal dentista in gravidanza si può, e in tutta sicurezza, con semplici precauzioni.

  • l’anestesia: anche in gravidanza è consentito l’uso di anestetici, preferibilmente quelli senza adrenalina. Non esistono controindicazioni all’uso di anestetici locali poiché i principi comunemente utilizzati sono sicuri in quanto non attraversano la placenta.
  • le radiografie: se possibile vanno evitate nel primo trimestre; successivamente possono essere eseguite usando schermi protettivi e tecniche radiografiche a bassissima esposizione e tenendo sempre ben presente la valutazione del rischio-beneficio e dell’opportunità di tale esame.
  • i farmaci: in caso di somministrazioni di farmaci in gravidanza è sempre necessario il parere del ginecologo.  E’ comunque preferibile evitare la somministrazione nelle prime 12 settimane. Fra gli antibiotici, sono da preferire le penicilline, i macrolidi (per soggetti allergici alle penicilline) e le cefalosporine. Tra gli analgesici, meglio indicato è l’uso del paracetamolo. L’utilizzo dell’aspirina è invece dibattuto fra favorevoli e contrari. E’ sicuramente da sconsigliare durante l’ultimo trimestre di gravidanza, a causa di eventuali rischi di emorragia post-parto.
Il trattamento odontoiatrico è sconsigliato nel primo trimestre e nel terzo trimestre.

Vediamo i motivi:

  • lo stress legato al dolore e alla paura del dentista può aumentare i livelli nel sangue di ossitocina e di prostaglandine che possono stimolare le contrazioni
  • l’adrenalina, vasocostrittore utilizzato in associazione all’anestetico locale odontoiatrico, può aumentare le contrazioni
  • la somministrazione di farmaci (alcuni tipi di antibiotici, anestetici locali, antiinfiammatori e ansiolitici) e l’esecuzione di esami radiografici hanno un effetto teratogeno, mutageno o tossico.
Secondo trimestre.

Nella donna incinta, l’inizio del secondo trimestre – dalla 14a alla 20a settimana di gestazione – è il periodo più sicuro per effettuare le procedure terapeutiche odontoiatriche.

Si possono eseguire cure conservative ed endodontiche e piccole estrazioni in tutta sicurezza nel secondo trimestre, fase in cui la mamma gode di maggior benessere ed il feto è già sviluppato. Entro 20 settimane di gestazione l’utero in gravidanza è posizionato al di sotto dell’ombelico e, pertanto, i trattamenti odontoiatrici possono essere eseguiti con maggiore comodità sulla poltrona rispetto ai periodi successivi. Per riassumere quindi Il primo trimestre di gravidanza è il lasso di tempo in cui si sviluppano gli organi principali del bambino. Se vai dal dentista nel primo trimestre, informalo del fatto che sei incinta e fatti fare solo un check-up e la pulizia di routine. Se possibile, posponi qualsiasi lavoro dentale più serio fino a dopo il primo trimestre.

Come abbiamo visto la cosa fondamentale è non trascurare la salute dei propri denti in gravidanza. Affidati al tuo dentista di fiducia, informalo prontamente del tuo stato, saprà sicuramente come procedere in tutta sicurezza per la salute del tuo sorriso e del tuo bimbo.

In assenza di controindicazioni da parte del ginecologo curante, il quale deve essere preventivamente informato, è possibile e necessario affrontare in sicurezza le cure odontoiatriche durante la gravidanza per tutelare la salute della mamma e del bambino.

 

 

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Collutorio, cos’è, a cosa serve, tipologie e benefici

Collutorio, cos’è e a cosa serve

Per una corretta igiene orale, dopo lo spazzolino, il dentifricio, il filo interdentale e lo scovolino può essere utilizzato il collutorio. Gli odontoiatri sono d’accordo sul fatto che non debba sostituire la pulizia con spazzolino e filo interdentale. Il collutorio permette l’eliminazione parziale dei residui di cibo e non agisce in profondità sulla placca batterica.

Bisogna sempre ricordare quindi che l’utilizzo del solo collutorio non è sufficiente per tenere un’igiene adeguata del cavo orale.

E’ un aiuto nel trattamento del cavo orale e per la prevenzione di placca, alito cattivo, afte e gengivite.

Tipi di collutorio

In generale, possiamo distinguere due differenti tipologie di collutorio:

  • Collutori cosmetici, che si possono acquistare ovunque perché venduti liberamente.
  • Collutori medici, che è possibile acquistare solo in farmacia;

collutori

Collutorio cosmetico

I collutori cosmetici si possono comprare anche nei supermercati. Si  limitano a un’azione antibatterica temporanea,  rinfrescano la bocca combattendo i sintomi dell’alitosi, e si possono utilizzare tutti i giorni. Quando si parla di collutori cosmetici in genere non ci si affida ad un esperto e quindi si rischia di comprare prodotti inutili e a volte anche dannosi.

La scelta finale dovrebbe ricadere su prodotti che rispondono a queste caratteristiche:

  • Assenza di conservanti, allergeni e coloranti
  • Assenza o basso contenuto di alcol e clorexidina

Indipendentemente dagli ingredienti, di norma non sono consigliabili ai pazienti con problemi orali, poiché possono causare stomatiti da irritazione ed ipersensibilità. In presenza di un disturbo del cavo orale è indispensabile il consiglio del dentista per individuare le cause e scegliere il collutorio più adatto alle proprie esigenze.

Collutorio medico

I collutori medici sono dei veri e propri farmaci pertanto si vendono solo nelle farmacie e spesso sotto prescrizione medica. contengono sostanze come la clorexidina, un potente antisettico che contribuisce alla cura di infiammazioni gengivali o ancor peggio infezioni, e se ne deve evitare l’utilizzo oltre le due settimane. Qualora la percentuale di clorexidina superi lo 0,3 % serve la prescrizione di un medico.

Il collutorio alla clorexidina

I collutori alla clorexidina trovano largo impiego nella prevenzione d’infezioni dentali dopo un intervento dentistico e nella cura di gengiviti ed altri tipi d’infiammazione nel cavo orale. A concentrazioni inferiori, i collutori alla clorexidina (0.05%) possono essere utilizzati per combattere l’alitosi, compresa la sua forma patologica.

Un uso inappropriato crea resistenza batterica ed infiammazione delle mucose; come ricordato, tende a macchiare i denti e, se usato per lunghi periodi in sostituzione dello spazzolino e del filo interdentale, risulta inefficace o addirittura dannoso, soprattutto perché sovverte l’equilibrio ecologico della flora batterica orale.

Altre tipologie di collutorio medico
I collutori con fluoruro stannoso e fluoruro amminico

Questi collutori vengono utilizzati soprattutto per prevenire le carie e mineralizzare i denti, più che per le loro proprietà antibatteriche. Tuttavia, se vengono utilizzati per lunghi periodi di tempo, hanno un effetto erosivo e demineralizzante.

I collutori agli oli essenziali

Un ottimo potere antibatterico ce l’hanno anche gli oli essenziali, tuttavia, considerate le concentrazioni basse consentite nei collutori, il loro effetto è limitato. Spesso, gli oli essenziali vengono aggiunti per la loro azione rinfrescante, antialitosica e anestetica. Uno degli oli essenziali più utilizzati nei collutori di tutto il mondo è la menta piperita, assieme a timolo e al mentolo. Altri oli essenziali utilizzati sono la mirra, il garofano, la cannella, l’anice, il limone e la salvia.

I collutori con Triclosan

Il triclosan, al pari della clorexidina, è un antisettico chimico, utile soprattutto per la sua potente azione antiplacca, anche quando è presente una gengivite. Tuttavia, questo agente aumenta il rischio di effetti collaterali, tanto che è stato bandito in alcuni paesi.

I collutori con esetidina

Questo agente settico, la esetidina, è un ottimo antiplacca, astringente e deodorante. Viene spesso consigliato per il trattamento del mal di gola, per le gengiviti e le tonsilliti.

I benefici dell’utilizzo del collutorio

Uno dei principali vantaggi del collutorio è quello di riuscire ad eliminare i batteri dalla cavità orale, che sono poi i luoghi più difficili da raggiungere con un normale spazzolino.

Utilizzato quotidianamente contribuirà a mantenere un’adeguata igiene orale. L’uso del collutorio restituisce alla bocca un alito più fresco e pulito. Il collutorio rinfresca anche la bocca e il naso, rendendo certe situazioni di imbarazzo solo un lontano ricordo.  Un altro vantaggio donato dall’uso regolare del collutorio è quello di rendere possibile l’eliminazione dei residui di cibo tra i denti. Non è una vera e propria alternativa al filo interdentale, ma in mancanza di quest’ultimo, può rappresentare un ottimo rimedio temporaneo.

La nostra scelta

Come abbiamo già detto, nella scelta del collutorio, soprattutto se si hanno problemi specifici, è bene seguire i consigli del proprio dentista.

L’utilizzo a lungo termine della clorexidina può portare a effetti collaterali negativi, come il macchiare i denti o ad alterazioni del gusto . Questi problemi, combinati con le preferenze dei pazienti, ci hanno fatto capire la necessità di utilizzo di collutori innovativi, composti da ingredienti sicuri e altamente efficaci.

Lo studio Al.Dent ha scelto i colluttori Curaprox, la linea di collutori Perio Plus+ a base di Citrox.

collutorio curaprox

Il Citrox è  un agente antibatterico naturale estratto dalle arance amare. L’interno della parte bianca della scorza e della polpa delle arance amare  viene essiccata e macinata in una polvere sottile, che, mescolata con altre sostanze naturali (acidi organici), produce un agente antimicrobico, antiossidante e antinfiammatorio. Citrox è ora diventato un ingrediente chiave per i collutori, data la sua capacità di debellare un’ampia varietà di batteri, virus e funghi: capacità che lo rende una sostanza naturale antimicrobica efficace.

La ricerca ha dimostrato che Citrox è efficace contro patogeni pericolosi, come lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina, al Clostridium difficile, all’epatite A e B e allo streptococco.

Citrox è :

  • completamente biodegradabile.
  • sicuro da utilizzare.
  • ecologico.
  • privo di alcol.
  • non contiene fragranze sintetiche o coloranti.
  • non modifica il sapore di cibo o bevande, garantendo così anche l’integrità del senso del gusto.
  • è privo di organismi geneticamente modificati.
  • non contiene petrolati o sostanze allergeniche.

Citrox è una vera alternativa naturale ai tradizionali ingredienti dei collutori. La gamma si rivolge a pazienti con infezioni o infiammazioni orali. Va pertanto utilizzato nel trattamento di gengiviti, parodontiti o perimplantiti o per la profilassi di queste patologie.

I vantaggi per i pazienti

È importante ricordare ai pazienti di seguire una corretta igiene orale domiciliare. Chi soffre di problemi dentali acuti può essere particolarmente vulnerabile, ed è per questo che è essenziale utilizzare prodotti maggiormente efficaci per la cura dei loro denti.

Con le soluzioni per l’igiene orale a base di Citrox, i pazienti possono godere di una sicura e naturale protezione da una moltitudine di patogeni dannosi, che garantirà loro una salute orale e un benessere generale di lunga durata.

I pazienti sono molto soddisfatti di Perio Plus+ e hanno dichiarato un’alta probabilità di utilizzo dei prodotti Perio Plus+ per il futuro. Perio Plus+ è più un risolutore di problemi che un prodotto da utilizzare quotidianamente.

Al.Dent – Ambulatorio Odontoiatrico                                      DIR.SAN. Dott. Gaetano Gallo
telefono 0536 940061 – 370 3685732                                                  WhatsApp  370 3685732                                                                      mail al.dent@libero.it

 

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COVID-19 e lo studio dentistico. Tutto quello che c’è da sapere.

Dall’inizio dell’emergenza COVID-19  noi dentisti abbiamo sempre ripetuto che lo studio dentistico era attrezzato con tutte le misure di sicurezza necessarie per minimizzare il rischio di contagio.

Già prima della pandemia gli studi dentistici erano luoghi con standard molto elevati di sicurezza. Chi lavora in uno studio dentistico infatti è da sempre esposto a un certo rischio biologico a causa del contatto con la saliva e il sangue dei pazienti.

Gli studi dentistici mettevano già in atto, anche prima dell’emergenza COVID-19, tutte le procedure necessarie per minimizzare il rischio di qualsiasi contaminazione crociata.

COVID-19 cosa stiamo facendo

icone sanificazione

Nell’immagine le protezioni del dentista

Lo studio dentistico sta seguendo tutte le indicazioni previste dalle autorità competenti per essere ancora più attenti alla prevenzione e igiene contro la diffusione del Coronavirus COVID-19.

Tra le varie misure in atto ci sono:
  • la disinfezione degli ambienti;
  • la sterilizzazione delle superfici e degli strumenti;
  • l’utilizzo dei dispositivi di protezione obbligatori per tutto il personale clinico, come camici, cuffie, mascherine, guanti e occhiali protettivi;
  • a disposizione dei pazienti e accompagnatori è in atto un protocollo di igiene in ingresso per pulire e disinfettare le mani prima della visita;
  • il ricambio periodico dell’aria negli ambienti (sala d’attesa e sale operative).
Covid19 e lo studio dentistico – anche i pazienti possono seguire alcuni consigli:

 Venire non accompagnati (se possibile) e rispettare l’orario dell’appuntamento, non arrivare in anticipo né in ritardo.

  • Lasciare giacche, cappotti, borse e zaini nella sala d’attesa.
  • Indossare mascherine.
  • Rispettare la distanza sociale di almeno un metro all’interno della sala d’attesa.
  • Tenere i cellulari e i tablet fuori dall’area clinica.
  • Lavare le mani per almeno 30 secondi ed evitare le strette di mani con dottori ed altri operatori.
 Uno studio dimostra l’efficacia dei protocolli

Ho letto quindi con molto piacere un nuovo studio pubblicato su BMC Health Services Research da Giuliana Bontà , Maria Grazia Cagetti e Guglielmo Campus, professori rispettivamente presso il  Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche ed Odontoiatriche della statale di Milano e dell’Università di Berna, che ha dimostrato come l’efficacia dei protocolli usati dagli igienisti dentali presso gli studi odontoiatrici sia efficace nel calmierare la diffusione del nuovo coronavirus, sia per i pazienti che per il personale di studio.

Quindi non rimandate le visite di controllo perché la salute dei denti e delle gengive non va sottovalutata.

Durante il lockdown la salute orale degli italiani ha sofferto un calo importante soprattutto per due ragioni:

  • la mancanza di controlli
  • lo stress e l’ansia che hanno ripercussioni negative sulla salute della gengive

Per questo motivo la prevenzione e l’attenzione alla salute orale sono importanti anche durante l’emergenza COVID-19.

Emergenza Covid19 strumenti di sanificazione

Emergenza Covid19 strumenti di sanificazione

Recatevi dal vostro dentista con fiducia perché come si è detto lo studio dentistico da sempre, e a maggior ragione in questi mesi, è un luogo con altissimi standard di sicurezza dove le possibilità di contagio vengono ridotte al minimo.

Al.Dent – Ambulatorio Odontoiatrico                                      DIR.SAN. Dott. Gaetano Gallo
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L’impronta dentale digitale, le nuove tecnologie al servizio del paziente.

L’impronta dentale digitale è una nuova tecnica odontoiatrica che utilizza una telecamera ad alta precisione, uno scanner intraorale più precisamente, per prendere l’impronta della bocca del paziente.

L’impronta dentale è uno stampo fedele dei denti di una persona. Tradizionalmente l’impronta dentale viene prodotta utilizzando uno dei vari materiali disponibili per creare un calco in negativo dei denti, e quest’ultimo viene poi impiegato per ricreare la copia in positivo.

impronta dentale digitale
vista sul pc impronta dentale digitale

Grazie a questa tecnologia l’analisi del dentista inizia ancora prima che operi fisicamente nella bocca del paziente.

Lo scanner odontoiatrico rappresenta il punto di partenza per un’analisi precisa ed accurata della cavità orale e della struttura dentale di ciascuno.

Noi di Al.Dent siamo stati fra i primi studi dentistici ad averlo utilizzato. Ora per prendere il calco dentale dei pazienti è sufficiente introdurre la punta dello scanner all’interno del cavo orale e muoverlo intorno ai denti.

I risultati sono sorprendenti e i vantaggi , sia per noi che per i nostri pazienti, sono tantissimi!

L’impronta dentale digitale: vantaggi per i dentisti

Più precisione

La precisione è più elevata per rispetto alle impronte convenzionali.

Dialogo

Le  impronte digitali sono di alta qualità e con colori realistici. I pazienti hanno così la possibilità di vedere la dentatura su uno schermo a colori e per noi è molto più semplice spiegare i trattamenti che andremo a fare e instaurare così un dialogo proficuo per tutti.

Tempi brevi

Di solito per prendere un’impronta con la pasta è necessario aspettare dai 3 ai 5 minuti ad arcata perché si solidifichi. Con l’impronta digitale bastano invece 2-3 minuti per ottenere un modello 3D dettagliato dell’intera bocca.

L’impronta dentale digitale: vantaggi per i pazienti

Minima invasività

Niente materiali esterni, fastidi, rigurgiti. Alcune persone si sentono soffocare o provano conati di vomito quando hanno la bocca piena di materiale sgradevole come le paste appiccicose e dal gusto cattivo che si utilizzano per i calchi dentale tradizionali. Inoltre non è necessario utilizzare lo spray in polvere che in passato veniva vaporizzato sull’arcata dentale e che causava una sensazione sgradevole per i pazienti con sensibilità dentale;

Rapidità della rilevazione

E’ come scattare una foto.

Precisione estrema

La precisione digitale riduce al minimo la necessità di ritocchi. Il metodo tradizionale è un processo delicato che richiede molti più passaggi rispetto alla controparte digitale e utilizza più materiali. Il dentista verifica l’eventuale presenza di errori nell’impronta in negativo e individuarli non risulta facile, se ce ne sono il paziente deve sottoporsi di nuovo alla procedura. Con l’impronta dentale digitale invece il risultato si ottiene molto più velocemente ed è possibile analizzare immediatamente i risultati. Se necessario, è possibile eseguire delle scansioni aggiuntive con facilità.

Nessun rincaro economico

L’impronta dentale digitale  costa esattamente come l’impronta tradizionale. Chiamaci per avere informazioni.

 

Al.Dent – Ambulatorio Odontoiatrico                                          DIR.SAN. Dott. Gaetano Gallo
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Lo scovolino, tanto facile da utilizzare quanto efficace. Cos’è e come si usa.

Oltre lo spazzolino e il dentifricio ci sono altri strumenti importantissimi per l’igiene dentale, lo scovolino è uno di questi.

Puoi lavarti i denti con molta attenzione ma gli spazi interdentali risultano difficilmente raggiungibili con uno spazzolino da denti. I residui di cibo o i batteri si accumulano però proprio in queste zone ed è possibile che si formino carie o si infiammino le gengive. Per eliminare resti di cibo e accumuli di placca, uno strumento importante e che tutti dovremmo imparare ad utilizzare bene  è lo scovolino, tanto facile da utilizzare quanto efficace.

Una regolare pulizia interdentale aiuta a rimuovere il cibo e la placca tra i denti e sotto il margine gengivale. Con lo scovolino è possibile rimuovere fino al 20% in più di placca rispetto al solo uso dello spazzolino.

 

Cos’è uno scovolino?

E’ un piccolo spazzolino appositamente progettato per pulire tra i denti, dove un normale spazzolino non arriva.

Gli scovolini devono essere usati in aggiunta al tuo normale spazzolino e sostituiti settimanalmente per motivi di igiene. Gli scovolini sono dotati di un manico che all’estremità superiore termina con una testina. Questa si compone di una sottile anima metallica flessibile, sulla quale sono montate un serie di setole morbide sintetiche, per assicurare una pulizia ottimale delle fessure tra dente e dente, senza traumatizzare le gengive. La forma può sembrare simile a un piccolissimo spazzolino ma lo scovolino interdentale è in realtà un presidio dentistico molto diverso, che per la sua funzione si avvicina di più al filo interdentale, anche se rispetto a esso è molto più pratico e ha un’efficacia più ampia.

Per ottenere il miglior risultato, è importante sceglierlo della giusta dimensione. Spesso, si ha bisogno di più di una misura. Per scegliere la giusta misura dello scovolino è consigliabile farsi aiutare dal proprio dentista o igienista, che osservando la forma della dentatura e la dimensione degli spazi interdentali saprà sicuramente indirizzarti verso la scelta corretta. Uno scovolino scelto superficialmente potrebbe non risultare abbastanza efficiente e potrebbe anche causare dei piccoli fastidi, come sanguinamento e gengive gonfie.

Gli scovolini interdentali sono efficaci anche con l’apparecchio perché consentono di raggiungere anche i punti più difficili per una pulizia perfetta.

5 passi per usare lo scovolino in modo corretto
  •  Scegliere la misura corretta
  • Inserire delicatamente
  • Muovere lo scovolino avanti e indietro in ciascuno spazio
  • Cambiare misura e curvare il collo o il filo quando necessario
  • Cambiare lo scovolino quando le setole sono consumate
Come si usa?

Imparare il corretto utilizzo dello scovolino è semplicissimo. Dopo aver fissato il piccolo spazzolino conico/cilindrico sulla sua testina, è pronto per essere utilizzato.

Gli esperti consigliano di far scorrere lo scovolino tra i denti prima dello spazzolamento: così facendo, viene agevolata l’azione pulente dello spazzolino. Inoltre, passare lo scovolino prima dello spazzolino permette ai principi attivi della pasta dentifricia di raggiungere anche le fessure interdentali.

Lo scovolino va fatto scorrere nella fessura tra dente e dente. Il movimento orizzontale (avanti-indietro) deve essere eseguito con estrema prudenza ed altrettanta delicatezza per evitare di traumatizzare le gengive.

Nell’arcata superiore va sospinto dall’alto verso il basso, mentre in quella inferiore il movimento sarà opposto (dal basso verso l’alto). Il suo spostamento, che deve essere orizzontale, crea un leggero attrito tra le pareti dei denti, in modo da eliminare meccanicamente la placca presente.

Si raccomanda di utilizzarlo almeno una volta al giorno, come il filo interdentale, possibilmente prima di dormire.

Ogni quanto sostituire lo scovolino?

Utilizzato correttamente ed in modo regolare, la durata dello scovolino tradizionale non supera i 10-15 giorni. Ad ogni modo, quando le setole della sua testina iniziano ad aprirsi e perdere elasticità, si consiglia di cambiare lo scovolino

Per conservarli al meglio, dopo ogni pulizia interdentale si consiglia di custodire lo scovolino in un ambiente asciutto ed igienico, previa accurata asciugatura delle sue setole.

 

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Dentifricio, quale è il migliore? Sicuramente un dentifricio non vale l’altro. Scopri il più adatto alle tue esigenze.

Quello che prima di tutto bisogna ricordare è che non è il dentifricio che determina una buona igiene orale, ma lo spazzolino e lo spazzolamento.

Il dentifricio in ogni caso, subito dopo lo spazzolino, è uno dei grandi protagonisti della battaglia contro placca, tartaro, patologie parodontali e alitosi.

Sul mercato sono presenti diversi validi prodotti. Ormai quasi tutti contengono floruro di sodio, nella giusta misura perché una quantità eccessive di fluoro può causare seri danni come  la  fluorosi.

A cosa serve il dentifricio?

Il dentifricio svolge tante importanti funzioni: elimina i batteri, purifica la bocca, contrasta l’alitosi, sbianca i denti. In generale si occupa di prevenire vari problemi e patologie che potrebbero insorgere nel cavo orale.

Esistono molte marche di dentifrici in commercio e molto spesso siamo attratti più dalla pubblicità che dalle caratteristiche del prodotto e dai benefici che può portare ai nostri denti. I  fattori che di solito ne determinano la scelta sono sapore e prezzo. Il prezzo però non sempre è un indicatore di qualità e di efficacia.

Quando si sceglie un dentifricio è bene però considerare anche altri fattori: denti macchiati, sanguinamento gengivale, carie, presenza di placca o tartaro, gengive sensibili al freddo o al caldo, alito cattivo. Per fare ciò dovrete conoscere le caratteristiche della vostra dentatura in modo da ridurre la scelta sulle necessità da soddisfare.

In questi casi, prima di acquistare un dentifricio, sarebbe opportuno chiedere il consiglio del dentista il quale, valutata la situazione, orienterà il paziente verso la scelta del dentifricio giusto.

Come abbiamo detto esistono dentifrici per tutti i gusti, in pasta, gel o polvere.

Nonostante le differenze e la grande quantità di proposte, alcuni ingredienti però sono comuni a tutti i prodotti:

  • agenti detergenti che generano la schiuma che si forma quando si spazzola il dentifricio sui denti.
  • agenti abrasivi per rimuovere residui di cibo, batteri e macchie dalla superficie dei denti.
  • aromi per il sapore, sostanze che danno un particolare sapore al dentifricio. Il gusto più diffuso è senza dubbio la menta
  • addensanti che rendono il dentifricio denso e compatto.
  • Umettanti che impediscono al prodotto di seccare e indurirsi.
Tipi di dentifricio
Dentifricio antiplacca

I dentifrici antiplacca contengono sostanze antibatteriche per prevenire l’eccessivo accumulo di placca. Tra queste è presente anche il comune sale da cucina (cloruro di sodio) che stimola la produzione di saliva, lo iodio che ha un’azione antibatterica mirata e altri sali di metalli come lo zinco.

Dentifricio anticarie

Tra gli ingredienti comuni a praticamente tutti i dentifrici, il fluoro è sicuramente quello più conosciuto. Questo minerale ed i relativi sali rimineralizzano lo smalto dei denti e svolgono un’azione antibatterica, prevenendo la carie. Lo possono utilizzare sia adulti sia bambini. Per quest’ultimi, fino all’età di 6 anni è meglio non utilizzare dentifrici che abbiano una concentrazione di fluoro maggiore di 500 ppm (parti per milione).

I gel al fluoro e i dentifrici speciali con un alto contenuto di fluoruro sono particolarmente adatti alla profilassi intensiva della carie e al trattamento dei colletti sensibili. Generalmente questi prodotti vengono utilizzati una alla volta . L’uso di questi prodotti va concordato con il medico dentista o l’igienista dentale.

Dentifricio alla clorexidina

La clorexidina è nota per le sue proprietà antisettiche e antibatteriche. La sua azione è molto potente e duratura, garantendo una protezione della bocca per circa 12 ore.
È indicato per chi ha gengive molto irritate o affetto da malattie parodontali. E’ consigliato inoltre a chi si sottopone a interventi chirurgici odontoiatrici. Chiedi però consiglio al tuo dentista o igienista dentale prima di utilizzare questo tipo di dentifricio.

Dentifricio antitartaro

Ingrediente caratteristico dei dentifrici antitartaro è rappresentato dai pirofosfati, che hanno la funzione di impedire la precipitazione di sali di calcio.

Dentifricio sbiancante

Generalmente, questi prodotti contengono detergenti e microsfere a bassa abrasività. Rimuovono per contatto e strofinamento le pigmentazioni esterne dei denti, causate da alimenti e bevande, fumo, placca e tartaro.

Dentifricio per denti sensibili

Lo scopo di questi dentifrici è quello di rimineralizzare smalto e dentina, per rendere i denti meno sensibili al caldo, al freddo, ai dolci o agli acidi.

E’ molto difficile quindi, anzi impossibile dire quale sia il miglior dentifricio perché ognuno dei prodotti ha un’azione specifica e risolve determinati problemi.

Quello che possiamo ribadire è che il dentifricio è molto importante per mantenere la propria bocca in salute e combattere i principali problemi del cavo orale.

Fondamentale è rivolgersi al proprio dentista il quale potrà aiutarvi nella scelta del prodotto più adatto a mantenere in salute i vostri denti.

La nostra scelta

Noi di Al.Dent abbiamo selezionato i prodotti Curaprox. I dentifrici non contengono sostanze aggressive, puliscono delicatamente, proteggono dalla carie e assicurano una freschezza duratura.

Una linea di dentifrici è dedicata a chi, oltre alle proprietà benefiche e curative, cerca anche sapori diversi dalla menta. I gusti sono buonissimi e particolari, come ad esempio pesca e albicocca, mora e liquerizia, anguria dolce e altri.

Un’altra linea è invece dedicata a chi soffre di macchie sui denti. Un dentifricio a base di carbone, nero che però sbianca delicatamente. Il carbone attivo infatti assorbe le particelle che provocano sgradevoli macchie.

Generalmente i dentifrici sbiancanti contengono sostanze chimiche candeggianti. O contengono polvere di smeriglio che rischia di danneggiare lo smalto. Invece questo dentifricio è a base di carbone attivo e non raschia via lo smalto. Infatti il carbone attivo assorbe esattamente le sostanze che causano le macchie, specialmente tè, caffè, tabacco e vino rosso.

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Spazzolino elettrico o manuale? Differenze, vantaggi e svantaggi.

Iniziamo con il sottolineare che nessuno  strumento casalingo, spazzolino manuale od elettrico, può sostituirsi all’igiene dentale professionale (detartrasi). Secondo l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani infatti, lo spazzolino da solo non è comunque sufficiente a pulire bene i denti. Con lo spazzolino riusciamo a raggiungere solo il 40% della superficie da trattare e a rimuovere appena il 42% della placca.

Una corretta pulizia quotidiana è però il primo ed essenziale passo per prevenire i problemi del cavo orale. Spazzolino, dentifricio, filo interdentale e scovolino sono gli strumenti per lavarsi bene i denti e prendersi cura della propria salute orale.

Un dubbio di molti è se sia più efficace lo spazzolino elettrico o quello manuale.

Scegliere tra spazzolino elettrico o manuale non è una cosa semplice. Entrambi, infatti, presentano vantaggi e svantaggi.

Chiariamo subito che, elettrico o manuale, ciò che più conta è imparare a utilizzare in maniera ottimale lo spazzolino scelto e dedicare il giusto tempo alla pulizia dei denti.

Il nostro consiglio

Secondo noi di Al.Dent il problema non è tra scegliere l’uno o l’altro. Non è sufficiente infatti un buon spazzolino per esser certi di prendersi cura di denti e gengive nella maniera più corretta.

Tutto dipende dal modo in cui ci si lava i denti. L’Associazione Nazionale Dentisti Italiani sottolinea  infatti come sia soprattutto necessario imparare ad utilizzare in maniera corretta lo strumento scelto, sia esso uno spazzolino elettrico o manuale, e dedicare il giusto tempo a questa operazione.

Vale a dire che si possono ottenere buoni risultati tanto utilizzando lo spazzolino elettrico quanto quello manuale. Allo stesso modo è possibile danneggiare le gengive ed erodere lo smalto tanto utilizzando lo spazzolino elettrico quanto quello manuale.

Noi di Al.Dent insegniamo  al paziente i movimenti da compiere in modo che poi una volta giunto a casa sia in grado di pulire in maniera corretta denti e gengive.

Una volta acquisita la tecnica corretta si possono scegliere gli strumenti .

Vediamo dunque  quali sono i vantaggi e gli svantaggi e quali sono le principali differenze fra lo spazzolino elettrico e lo spazzolino manuale.

Lo spazzolino manuale

spazzolini

Gli spazzolini manuali sono uno degli strumenti per pulire i denti e prevenire la gengivite.

Lo spazzolino manuale è il predecessore di quello elettrico per la cura orale.

La testina degli spazzolini può essere a setole morbide o dure, da scegliere in base alla dentatura. Ci sono testine con le setole a diverse altezze in maniera tale da penetrare più facilmente nelle zone interdentali, dove vanno a insediarsi i residui di cibo, che potrebbero creare eventuali carie.

Se scegliamo uno spazzolino manuale, è nostro compito eseguire i giusti movimenti.

Al contrario di quello che si potrebbe pensare, anche lo spazzolino manuale è realizzato con una tecnologia piuttosto avanzata:

  • Setole incrociate, extra lunghe e di diverse altezze
  • Punte di setole arrotondate o lucidanti
  • Setole a trama fitta
  • Setole a forma di coppa per lo sbiancamento
  • Manici dal design ergonomico per una presa migliore
  • Testine con setole angolate o radenti
  • Stimolatori per gengive
  • Tamponi pulisci lingua
Spazzolino manuale: vantaggi

 Lo spazzolino manuale è molto economico: i costi oscillano tra i €1 e €3.

 Non ha bisogno di batterie né basi di ricarica come lo spazzolino elettrico.

Spazzolino manuale: svantaggi

Uno studio ha confermato che le persone tendono a spazzolare in modo troppo energico con lo spazzolino manuale, una manovra che può danneggiare denti e gengive.

Inoltre richiede più impegno: per pulire in modo corretto devi indirizzare con precisione le setole contro la superficie dei denti, in modo da raggiungere anche gli interstizi più difficili.

Infine non ti permette di sapere se stai spazzolando per un tempo sufficiente, visto che non ha un timer incluso.

Spazzolino elettrico

 

 

Nonostante le innumerevoli varietà di spazzolini elettrici, la maggior parte di essi è costituita da due parti ben distinte:

Testina dello spazzolino elettrico, munita di setole che roteano, vibrano od oscillano ad una certa frequenza.

Corpo dello spazzolino elettrico: contiene un motore che, collegato alle batterie di alimentazione, trasmette alla testina sovrastante il movimento oscillatorio/rotatorio

Uno spazzolino elettrico effettua, su ciascun dente, dalle 5.000 alle 30.000 oscillazioni.

Il funzionamento è molto semplice: basta mettere il dentifricio sulla testina, impugnarlo, come faremmo con un qualsiasi spazzolino, accenderlo e appoggiare la testina alla superficie dei denti. Soffermandoci su un dente per volta, sarà sufficiente muovere il manico in senso verticale per un paio di secondi, per poi passare al dente successivo.

Come abbiamo già detto un’adeguata tecnica di uso ed il tempo che impieghiamo per la pulizia sono le condizioni indispensabili per una corretta igiene orale anche quando si opta per lo spazzolino elettrico.

Ecco 4 caratteristiche da non dimenticare durante la scelta del proprio spazzolino elettrico:

  • Presenza di un timer che permette di rispettare il tempo minimo raccomandato dai dentisti per una corretta igiene orale segnalando con un suono o una vibrazione la fine dei 2 minuti canonici.
  • Presenza di un sensore di blocco/pressione che permette di evitare di sottoporre denti e gengive ad eccessiva pressione. Lo strumento, in tal caso si blocca.
  • La testina tonda che permette allo spazzolino elettrico di garantire una pulizia più profonda di tutto il dente.
  • Presenza di un manico antiscivolo che rende più comodo l’utilizzo.
Spazzolino elettrico: vantaggi
  • Le setole dello spazzolino elettrico sono progettate per compiere diversi movimenti, come vibrare, oscillare e pulsare. Questo facilita la rimozione profonda della placca sedimentata su denti e gengive. I movimenti delle setole determinano i maggiori vantaggi di questo dispositivo.
  • Uno studio ha dimostrato che lo spazzolino elettrico favorisce la diminuzione della placca e della gengivite rispetto allo spazzolino manuale. Dopo 3 mesi di utilizzo, la placca si riduce del 21% e la gengivite dell’11%. Inoltre, gli spazzolini con le testine oscillanti sembrano funzionare meglio rispetto a quelli con setole solo vibranti.
  • Comodo per chi ha mobilità limitata. Quando ti lavi i denti, lo spazzolino elettrico fa la maggior parte del lavoro per te. Per questo può essere d’aiuto per chi ha difficoltà a compiere certi movimenti, ovvero persone con problemi come il tunnel carpale, artrite o disabilità dello sviluppo.
  • Timer incorporato. In media, le persone che usano lo spazzolino manuale si lavano i denti per circa 46 secondi, troppo poco per rimuovere gran parte della placca. Molti spazzolini elettrici hanno un timer interno che ti induce a spazzolarti per un tempo sufficiente a garantire una pulizia adeguata della bocca.
  • Migliora la concentrazione. Le persone sono più concentrate quando utilizzano uno spazzolino elettrico. Ciò migliora l’esperienza di spazzolamento.
  • Massaggio sulle gengive. Se usato nel modo giusto, lo spazzolino elettrico non danneggia le gengive, ma al contrario ne favorisce la salute generale. Il massaggio delle setole sulle gengive aumenta l’afflusso di sangue ai capillari, che portano maggior ossigeno ai tessuti parodontali.
Spazzolino elettrico: svantaggi
  • Gli  spazzolini elettrici sono più costosi di quelli manuali.
  • Un altro svantaggio è che non tutti apprezzano la sensazione di vibrazione in bocca.
  • Un utilizzo scorretto o superficiale dello spazzolino elettrico si rivela inefficace ai fini dell’igiene orale quotidiana. L’istruzione al corretto utilizzo dei sistemi elettrici di pulizia dentale risulta di fondamentale importanza per eliminare in modo ottimale lo sporco dai denti.
  • Oltre a non concedere una pulizia profonda dei denti, un impiego scorretto di questo strumento elettrico può porre le basi per recessioni gengivali, lesioni alle gengive, carie ed altre patologie dei denti. Se non adeguatamente rimossa con il movimento elettrico delle spazzole, la placca si deposita sui denti, rendendoli opachi ed ingialliti.
Pulire la lingua.

Pulire la lingua è una tecnica poco utilizzata che può portare i suoi benefici alla salute della bocca. Il vantaggio immediato è il miglioramento di problemi legati all’alitosi. Basta posizionare lo spazzolino con setole molto morbide sul fondo della lingua e procedere venendo verso la punta.

Questo tipo di procedimento è realizzabile sia con lo spazzolino manuale che con quello elettrico. Per chi è particolarmente sensibile però è meglio utilizzare lo spazzolino manuale in maniera da gestire da solo la velocità e il movimento. Molti spazzolini manuali hanno la parte retrostante della testina adibita alla pulizia della lingua.

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Lavare i denti. Tecnica, strumenti e errori da evitare.

Lavare i denti è fondamentale ma come si lavano i denti? Esiste una tecnica ?

Tutti sappiamo che con una buona prevenzione dentale si possono prevenire molti disturbi come carie, ingiallimento, gengiviti, tartaro e placca. Esistono però  i giusti strumenti, la giusta tecnica e le abitudini sbagliate da evitare per lavare i denti.

Gli strumenti giusti

 

Gli strumenti base per lavare i denti sono lo spazzolino e il dentifricio. Altri strumenti utili per un’ efficace pulizia dei denti sono il filo interdentale, lo scovolino, il collutorio  e il pulisci lingua.

Spazzolino da denti

Spazzolino manuale, elettrico o sonico? La domanda è comune ma la verità è che molto dipende dalla persona. Usati nel modo corretto sono tutti e tre efficaci e in grado di garantire una buona pulizia dei denti. Assicurati di scegliere una testina che si adatti alla tua bocca e ti consenta di raggiungere facilmente tutti i punti.

Dentifricio

Un dentifricio non vale l’altro. Esistono dentifrici per sbiancare, combattere la sensibilità ai denti, aiutarti nel caso di parodontite. Chiedi al tuo dentista di fiducia, saprà consigliare il miglior dentifricio in base alle tue esigenze.

Filo interdentale

Il filo interdentale è ideale per eliminare residui di cibo negli spazi tra i denti.

Scovolino

Per chi ha spazi ampi tra i denti sono più utili gli scovolini gli scovolini. Possono essere conici o cilindrici e si deve scegliere la dimensione giusta in base alla grandezza degli spazi interdentali.

Pulisci lingua

Il pulisci lingua serve per eliminare i batteriche ristagnano sulla superficie della lingua e per prevenire eventuali problemi di alitosi.

7 passi per lavare i denti in modo corretto

1 – Prepara lo spazzolino.

La prima cosa da fare è pulire sempre lo spazzolino da denti. I batteri che colpiscono il cavo orale possono depositarsi tra le setole e per questo motivo si consiglia di lavarlo spesso e in modo accurato con acqua tiepida e collutorio. Lo spazzolino va poi riposto in posizione verticale evitando di coprirlo. Bisogna sostituirlo almeno una volta ogni tre mesi con uno nuovo.

2 –  Lava i denti per 2/3 minuti ricordando di  spazzolare anche la lingua e l’interno delle guance.

Il movimento deve essere sempre verticale: dalla gengiva verso il dente. Spazzolare accuratamente anche l’interno della dentatura e la parte posteriore e gli spazi interdentali

3 – Risciacqua la bocca.

4 – Usa il filo interdentale

5 – Usa lo scovolino

6 – Usa il pulisci lingua

7 – Risciacqua con il collutorio

Probabilmente tutti noi abbiamo già sentito molte volte questi consigli, i dentisti però continuano a insistere sull’importanza di una giusta igiene dentale e segnalano che ancora troppe persone commettono errori, ecco la lista degli errori più comuni.

Gli errori da evitare per lavare i denti in modo corretto:

Spazzolare i denti subito dopo aver mangiato

Cibo e bevande acide indeboliscono lo smalto dei denti, pertanto prima di lavarli è meglio aspettare che si ripristini il Ph naturale della bocca.

Usare troppo dentifricio

Non c’è bisogno però di ricoprire l’intero spazzolino di pasta dentifricia: ne basta poco, la dimensione di una perla.

Lavare solo i denti davanti

La placca si accumula anche nella parte posteriore dei denti, non solo davanti, pertanto è fondamentale spazzolarli per bene tutti, raggiungendo ogni angolo.
Dovreste cercare di spazzolare un dente alla volta, spingendo delicatamente le setole intorno alla gengiva e agli spazi tra ogni singolo dente.

Spazzolare i denti per meno di due minuti

Il  tempo medio di un’efficace spazzolatura dei denti è di due minuti. Metterci di meno significa lasciare sui denti dei possibili residui di tartaro e cibo o rischiare di macchiarli.

Non spazzolare la lingua

La lingua può portare batteri, che possono causare alito cattivo e altri problemi. Spazzolare o strofinare delicatamente la lingua dopo aver lavato i denti è essenziale.

Risciacquare subito i denti

Risciacquare i denti subito dopo averli spazzolati non va affatto bene. Meglio limitarsi a sputare se volete che il fluoro resti sui denti almeno i canonici 30 minuti dopo averli spazzolati.

Coprire lo spazzolino

Coprire lo spazzolino fa sì che le sue setole rimangano bagnate e chiuse in modo da favorire la crescita di muffe e batteri. Lasciate asciugare all’aria lo spazzolino.

Cambiare poche volte l’anno lo spazzolino

Gli esperti dicono che bisognerebbe farlo ogni tre mesi. Le setole diventano un ambiente poco igienico dopo un certo periodo di tempo. Ancora più importante, le setole saranno usurate e piegate, il che impedirà loro di entrare nelle gengive e nei piccoli spazi.

Spazzolare i denti sotto la doccia

E’ una delle scelte peggiori che si possa fare, perché spinge a dedicare meno attenzione all’intero processo.

Per qualsiasi informazione contatta il nostro studio, telefona o scrivici via mail o via whatsapp                                                                Al.Dent – Ambulatorio Odontoiatrico
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