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Afte della bocca, cosa sono, sintomi, cause, prevenzione e cura.

Che cosa sono le afte della bocca?

Le afte della bocca sono piaghe dolorose che appaiono sulla lingua, sulle gengive, sul palato oppure all’interno delle labbra o delle guance.

Intaccano lo strato superiore della mucosa orale, lasciando esposte le cellule nervose e sono molto dolorose.

Possono influire sulla capacità di concentrarsi, mangiare, bere e persino parlare normalmente.

In genere l’afta è una patologia che si manifesta in pazienti sani, bambini compresi.

Sono ovali o tonde e generalmente bianche, gialle o grigie al centro, con un bordo gonfio e arrossato.

In genere hanno un diametro che varia tra i 2 e i 5 mm, ma talvolta possono raggiungere dimensioni superiori a 1 cm.

Le afte della bocca sono molto comuni, circa il 20% della popolazione generale ne soffra nel corso della vita.

Sintomi
  • Dolore
  • Arrossamento
  • Bruciore
  • Febbre, se sono presenti afte grandi ed estese
  • Gonfiore dei linfonodi sotto la mandibola

Nella maggior parte dei casi si passa dal fastidio leggero alla sensazione di bruciore nella zona interessata.

Solo nei casi più gravi, con l’insorgenza di afte di grandi dimensioni o molto estese, è possibile che si manifesti febbre e un rigonfiamento dei linfonodi sotto la mandibola ed è necessario rivolgersi al proprio dentista.

Cause
  • Scarsa cura orale, Uno dei motivi più frequenti dell’insorgere di afte è una cura orale non appropriata ed eseguita in modo scorretto e non regolare.
  • Ferite della bocca. Ci sono poi i piccoli traumi locali. Le afte in bocca, infatti, possono essere la conseguenza di un morso accidentale durante la masticazione, possono essere causate dall’utilizzo di dentiere, da denti scheggiati o lesionati oppure ancora possono essere provocate da cibi duri, dal fumoo da uno sfregamento troppo energico con lo spazzolino da denti.
  • Fumo
  • Stress e abbassamento delle difese immunitarie. Possono derivare da un forte periodo di stress, il cui sfogo si manifesta attraverso la comparsa di queste lesioni in bocca, sulla lingua o sulle labbra.
  • Cibo irritante o troppo piccante
  • Cambiamenti ormonali
  • Carenze vitaminiche
  • Intolleranze alimentari
  • Predisposizione genetica
  • Allergie
Prevenzione
  • Eseguire la corretta pulizia quotidiana del cavo orale
  • Evitare traumi alla bocca
  • Seguire una corretta alimentazione a base di ferro e vitamine
Come posso liberarmi di un’ulcera della bocca?
  • Collutori antisettici
  • Cura orale
  • Corretta alimentazione
  • Farmaci analgesici

Se non vengono trattate, le ulcere della bocca possono peggiorare, quindi è meglio occuparsene prima che diventino ancora più dolorose.

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Estrazione del dente: cosa fare e cosa non fare

I nostri denti naturali sono destinati a durare tutta la vita, tuttavia, ci sono una serie di situazioni in cui potrebbe essere necessaria l’estrazione del dente . Se di recente ti è stato estratto un dente, devi assolutamente sapere cosa fare e cosa non fare . Un corretto atteggiamento può darti sollievo dal dolore e aiutarti a guarire correttamente.

Ecco una breve lista delle cose da fare e da non fare per garantire un recupero rapido e sicuro dopo aver subito l’estrazione del dente.

Le cose da fare
Usa il cotone per fermare l’emorragia.

Dopo l’estrazione la gengiva potrebbe sanguinare anche abbondantemente. Il tuo dentista ti chiederà di tenere una garza per almeno 45 minuti. Nel caso in cui l’emorragia leggermente abbondante è consigliato mordere la garza. La pressione aiuterà a fermare l’emorragia.

Usa il ghiaccio
Foto di Enrique Zafra da Pexels

Dopo l’estrazione del dente potresti non sentire dolore . Questo è il più delle volte è dovuto all’anestesia . Potrebbe presentarsi un leggero gonfiore. Gonfiore e dolore sono normali dopo l’estrazione complesse. In questi casi, un impacco di ghiaccio può aiutarti non solo a ridurre il gonfiore, ma anche a controllare il dolore. Necessario applicare all’esterno della bocca per 15-20 minuti.

Spazzola delicatamente.

Lava i denti delicatamente ed evita di spazzolare intorno all’estrazione.

Le cose da non fare
Mangiare o bere immediatamente.

E’ saggio evitare di mangiare bere e anche parlare subito dopo un intervento chirurgico.

Fumare.

Fumare dopo l’estrazione di un dente può dare l’avvio è una serie di complicazioni .

Evita l’aspirina.

Sei troppo dolore contatta il tuo dentista. non prendere antidolorifici in particolare evita l’aspirina poi che può peggiorare l’emorragia.

Queste sono alcune cose da fare e da non fare dopo l’estrazione di un dente. Se avete qualsiasi tipo di dubbio rivolgetevi con fiducia al vostro dentista.

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Alitosi, cos’è, cause, prevenzione, cure e trattamenti

Cos’è l’alitosi?

alitosi

L’alitosi, detta anche bromopnea, è comunemente chiamata “alito cattivo” e si riferisce all’odore sgradevole dell’alito. E’  un problema comune che può farvi sentire a disagio ogni volta che parlate con gli altri. Si presenta con maggior frequenza tra gli anziani anche se potenzialmente può colpire anche i più giovani soprattutto a causa della cattiva alimentazione. E’ un problema causato da patologie respiratorie o metaboliche. Esistono metodi per risolvere questo problema imbarazzante, bisogna però capire quale è la causa.

Possibili cause
  • disturbi di natura patologica
  • cause dipendenti dalla bocca
Disturbi di natura patologica

Solitamente malattie dell’apparato respiratorio o digerente.

  • Infezioni delle vie respiratorie. Fra le infezioni delle vie respiratorie ci sono le tonsillitiche spesso colpiscono i bambini. O malattie delle vie respiratorie più basse che colpiscono i bronchi e i polmoni.
  • Malattie gastriche e duodenali. Le patologie dell’apparato digerente sono spesso responsabili della comparsa di alito cattivo. Difficilmente possono passare inosservate e sono facilmente riconoscibili dal paziente.

Le patologie che si possono associare all’alitosi sono le seguenti:

  • Acetonemia
  • Acidosi metabolica
  • Colite
  • Diverticoli esofagei
  • Fibrosi cistica
  • Gastrite
  • Indigestione
  • Polmonite
  • Rinite
  • Sinusite
  • Tonsillite
  • Ulcera peptica
Cause dipendenti dalla bocca

Nel 90% dei casi, il problema risiede nella bocca o nella gola.

Le motivazioni che dipendono dalla bocca sono:

  • Cattiva Igiene Orale.
  • Bocca Secca e Carenza di Saliva
  • La Presenza di Carie.
  • Gengiviti e Parodontiti.
  • Sanguinamento gengivale e tasche parodontali.
  • L’Alitosi di Origine Alimentare.
  • Il Fumo.
Prevenzione

Per quel che riguarda le cause dell’alitosi dipendenti dalla bocca ci sono varie cose che possiamo fare:

  • Lavare i denti per almeno due minuti due volte al giorno o dopo ogni pasto, attendi almeno 30 minuti dopo aver consumato cibi e bevande acide. Se li lavi prima, mentre gli acidi stanno potenzialmente attaccando lo smalto dei tuoi denti, rischi di danneggiarlo in un momento di vulnerabilità.
  • Sostituisci lo spazzolino almeno ogni tre mesi
  • Usa un dentifricio al fluoro
  • Assicurati di lavarti la lingua tanto quanto i denti.
  • Usa il filo interdentale per pulire gli spazi interdentali e per rimuovere il cibo che vi rimane incastrato.
  • Alla fine della pulizia usa il collutorio
  • Riduci il consumo di caffè.
  • Se fumi, cerca di ridurre o smettere.
  • Bevi tanta acqua, perché stimola il flusso della saliva.
  • Riduci il consumo di bevande alcoliche.
Cure e trattamenti

Abbiamo visto come la base di partenza per la cura dell’alitosi sia una corretta igiene orale ed una periodica pulizia dei denti tramite ablazione del tartaro.

Ma in molti casi lavarsi i denti, collutori e mentine non bastano.

A questo punto interviene il gastroenterologo, che con una dieta opportuna può risolvere il fastidiosissimo problema alla radice.

Spesso l’alitosi è dovuta all’emissione dei composti solforati di degradazione di molti comuni alimenti. Basta modificare la propria dieta per eliminare il problema per sempre.

In conclusione, si può dire che l’alitosi può avere molte cause ma in genere si tratta di un sintomo temporaneo e non preoccupante.

C’è però da aggiungere che quando si protrae nel tempo può essere il segnale di un problema più serio.. Meglio dunque, in questo caso, sottoporsi a una visita odontoiatrica, soprattutto nei casi in cui questo sintomo sia associato ad altri come il sanguinamento delle gengive o la fuoriuscita di pus dalle stesse gengive.

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Parodontite, cos’è, sintomi, prevenzione e cura

La parodontite è la sesta malattia cronica più presente nella popolazione. E’ una malattia molto frequente che può colpire tutte le fasce di età. La parodontite è una delle patologie più insidiose perché è pressoché invisibile finché non raggiunge uno stadio ormai avanzato

parodontite sorriso

Sopra dei 50 anni in Italia un soggetto su due ha segni di malattia e al di sopra dei 70 anni più di due su tre.

La parodontite è una delle principali cause di perdita dei denti ed è quindi importante riconoscerla, prevenirla e curarla.

La parodontite è in grado di condizionare non soltanto la salute della tua bocca, ma quella di tutto il corpo.

Cos’è

La parodontite, nota anche come piorrea, è una malattia batterica che determina la perdita del tessuto di supporto del dente. E’ una infezione polimicrobica che provoca l’infiammazione del parodonto, cioè l’insieme dei tessuti di sostegno del dente: gengiva, legamento parodontale, osso alveolare. Si crea uno spazio tra il dente e la gengiva, detto tasca parodontale, dove si accumulano batteri che si calcificano in tartaro.

Ci sono tre tipi di parodontite:
  • La parodontite cronica o apicale.

E’ caratterizzata da una perdita lenta dei tessuti ed è spesso associata a considerevoli depositi di tartaro e placca batterica. Si manifesta già nel periodo adolescenziale come gengivite, progredendo lentamente e peggiorando nei periodi di riduzione delle difese immunitarie. Negli anni gli effetti patologici si accumulano fino a quando arriva la malattia nella sua forma grave. Il rischio di soffrire di parodontite cronica è alto tra coloro che fumano. Inoltre spesso il fumo attenua i sintomi dell’infiammazione e nasconde la reale gravità della patologia.

  • Parodontite aggressiva.

La forma aggressiva della malattia è riconoscibile dalla veloce perdita di gengiva. Spesso si manifesta nei pazienti con età inferiore ai 30 anni. Generalmente di presenta in forma localizzata in età adolescenziale e in forma generalizzata in adulti e anziani. Il fumo è fattore di rischio anche nella forma aggressiva, così come in quella cronica. A differenza di quest’ultima, quella aggressiva colpisce soprattutto i primi molari e gli incisivi.

  • Parodontite ulcero-necrotica

Questa forma della malattia è caratterizzata da papille e margini gengivali ulcerati e necrotici, ricoperti da una membrana giallognola. Le lesioni si sviluppano velocemente con sanguinamento gengivale spontaneo. Nessun batterio in particolare sviluppa la patologia, ma spesso si verifica in concomitanza a malattie sistemiche tipo AIDS, leucemia, morbillo, varicella e tubercolosi. Altri fattori che ne favoriscono lo sviluppo sono malnutrizione, fumo, stress, depressione e scarsa igiene orale.

Sintomi
  • Il principale sintomo è il sanguinamento delle gengive, inizialmente sotto stimolo e successivamente in maniera spontanea.
  • Alitosi
  • Mobilità dentaria
  • Recessioni gengivali
  • Essudazione purulenta
  • Ascesso parodontale
  • pus alle gengive
  • Sensibilità al caldo o al freddo
  • Difficoltà nella masticazione

E’ importante riconoscere i sintomi perché si tratta di una malattia grave, che se non gestita e risolta contribuisce al malessere di tutto l’organismo.

La parodontite è infatti legata anche a:

  • infertilità femminile e maschile,
  • impotenza,
  • parti pretermine,
  • aborti spontanei,
  • patologie cardiache,
  • osteoporosi,
  • tumori
  • svariate malattie sistemiche.

Ciò si verifica perché i batteri patogeni della parodontite possono penetrare i capillari della gengiva ed entrano nel circolo sanguigno, insediandosi in organi e tessuti lontani dalla bocca e generando gravi infezioni.

Prevenzione

Tutti i pazienti dovrebbero sottoporsi ad una visita parodontale, per conoscere il proprio stato di salute.

  • Quando la malattia è in fase iniziale si parla di gengivite che è una infiammazione superficiale dei tessuti che circondano il dente. Una corretta igiene orale a casa porta a una completa guarigione.
  • Se la diagnosi è più tardiva e la parodontite è già in atto, la cura prevede una fase iniziale sempre con l’obiettivo di ridurre lo stato infiammatorio a cui può seguire, in alcune situazioni, una fase chirurgica.
    La chirurgia parodontale può correggere gli esiti della malattia agendo sia sui tessuti duri che sui tessuti molli e in alcuni casi può andare a rigenerare i tessuti persi.
  • Utilizzare uno spazzolino a setole morbide per evitare di irritare ancor più le gengive gonfie ed infiammate Massaggiare le gengive con i polpastrelli può alleviare la sensazione di bruciore e prurito. In alternativa, procurarsi uno stimolatore gengivale specifico (reperibile in farmacia)
  • Limitare i contatti con sostanze irritanti e/o tossiche
  • Integrare la dieta con supplementi di calcio
  • Non fumare
  • Utilizzare un collutorio ad azione antisettica
  • Lavare sempre i denti dopo ogni pasto
  • Alternare dentifrici abrasivi con paste dentifrice più delicate

Quindi, evitare:

  • Fumare
  • Bere alcolici
  • Spazzolare troppo energicamente i denti.
  • Cibi troppo caldi o troppo freddi
  • Graffiare le gengive
  • Assumere latte e derivati immediatamente dopo la somministrazione di antibiotici come le tetracicline: i latticini possono inattivare il farmaco
  • Temporeggiare: quando si sospetta una parodontite, si raccomanda di rivolgersi immediatamente al medico per iniziare quanto prima un eventuale trattamento specifico
  • Eseguire i risciacqui di collutorio senza aver prima pulito accuratamente i denti con dentifricio e spazzolino: un simile atteggiamento può favorire la comparsa di macchie sui denti
  • Assumere antibiotici appartenenti alla classe delle tetracicline in gravidanza o durante la prima infanzia, questi farmaci potrebbero macchiare irrimediabilmente i denti del feto e del bambino

Abbiamo visto come anche alimenti e bevande possono aggravare la malattia.

Di seguito vediamo quali alimenti assumere in caso di Parodontite:
  • Assumere tanta frutta e verdura, in quanto ricca di antiossidanti
  • Alimenti ricchi in calcio come latte, formaggi stagionati
  • Gli alimenti ricchi di vitamina C
  • Verdura cruda tutti i giorni
  • Assumere yogurt con fermenti lattici vivi od un probiotico
Cosa NON Mangiare
  • Cibi croccanti, che potrebbero irritare ancor più le gengive infiammate dalla piorrea. Inoltre, alimenti duri come torrone e frutta secca possono scheggiare i denti, già di per sé indeboliti dalla parodontite
  • Bevande zuccherate e gassate
  • Alimenti zuccherini
  • Marmellata, miele, cioccolata, caramello ed altri alimenti collosi
Cura

Ci sono molti prodotti erboristici che possono alleviare i sintomi e velocizzare la guarigione. Sempre sotto controllo medico il paziente può assumere aloe vera, betulla, equiseto, salvia e tarassaco. È doveroso sottolineare però che i rimedi naturali non possono e non devono sostituire i trattamenti odontoiatrici o farmacologici che sono necessari per rimuovere efficacemente l’infezione.

Le prime cure sono la rimozione della placca e del tartaro dai denti e sotto le gengive

In seguito la levigatura radicolare, cioè la rimozione del tartaro nascosto sotto la gengiva, in prossimità delle tasche parodontali.

Quando non sono sufficienti per trattare accuratamente la parodontite, il paziente può esser sottoposto ad interventi più invasivi, quali: chirurgia dei lembi, innesti di tessuto molle o innesto osseo.

L’attenzione nei confronti dei denti deve essere sempre massima così come la scelta del professionista deve essere ponderata.  Al.Dent dispone di uno staff medico accuratamente selezionato. Chiamaci e saremo il tuo alleato nella cura della parodontite ad un prezzo trasparente ed accessibile.

 

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Gravidanza e salute orale, prevenzione, i problemi più comuni, consigli e cure

La gravidanza è un periodo molto delicato per la donna e per la sua salute orale.

test gravidanza

Questo delicato periodo comporta infatti cambiamenti fisiologici del corpo, della sfera psicologica e delle risposte ormonali e immunitarie. Come ogni odontoiatra sa molto bene, questi cambiamenti possono influenzare anche lo stato di salute della bocca.

La tendenza a trascurare i problemi del cavo orale durante la gravidanza è molto alta perché la futura mamma ha il timore di danneggiare la salute del nascituro.

Queste preoccupazioni sono giustificate? Sottoporsi alle cure odontoiatriche è pericoloso per il bambino? Facciamo un po’ di chiarezza.

Innanzitutto, se c’è la volontà di programmare una gravidanza, è consigliato recarsi subito dal dentista di fiducia per un controllo e al fine di pianificare in anticipo quegli interventi che possano risolvere eventuali problematiche presenti. Non sempre però è possibile, quindi vediamo quali sono i problemi dentali più comuni per le donne in attesa, come prevenirli e come affrontarli.

Prevenzione

Per avere cura dei denti durante la gestazione  è necessario:

  • programmare controlli periodici presso la clinica dentale. Pianificate delle sedute di igiene professionale presso il vostro studio dentistico. Non appena si viene a conoscenza di essere incinta, è consigliabile infatti fissare un controllo dal dentista per verificare che tutto proceda bene.
  • non trascurare mai l’igiene orale che in gravidanza deve diventare più accurata. Se proprio non avete la possibilità di lavare i denti, perché siete fuori casa, potete assumere delle gomme da masticare senza zucchero che aiutino a rimuovere i residui di cibo. Ma, appena possibile, pulizia con spazzolino e dentifricio!
  • seguire un’alimentazione corretta ricca di frutta e verdura e di tutti quegli alimenti che aiutano a rinforzare i denti, limitando invece i cibi ad elevato contenuto di zuccheri.
  • Per diminuire il rischio di insorgenza di erosioni e carie nelle pazienti in stato di gravidanza che soffrono di nausea e vomito è consigliato alimentarsi frequentemente con piccole quantità di cibo nutriente, risciacquare la bocca dopo gli episodi di vomito con acqua e bicarbonato di sodio
  • Utilizzare spazzolini da denti delicati e dentifrici al fluoro non abrasivi per prevenire danni alle superfici dei denti.
  • Non fumare: è necessario evitare oltre al fumo attivo, anche il fumo passivo per almeno i 9 mesi di attesa. Il fumo riduce la quantità di ossigeno che arriva al feto, danneggiando oltre che la formazione dei denti, anche tutto il resto dell’organismo del bimbo.
  • Assumere fluoro: è noto che il fluoro aiuta i denti a resistere all’azione cariogena dei batteri che vivono nella placca dentale.
i problemi più comuni
  • iperemesi gravidica, cioè vomito e nausea gravidica, possono provocare l’erosione dello smalto dentale.
  • Il problema riconosciuto più strettamente legato alla gravidanza è l’infiammazione delle gengive. La parodontite potrebbe essere un possibile fattore di rischio del parto pretermine: secondo alcuni studi, le elevate concentrazioni di prostaglandine rilasciate in caso di patologie gengivali potrebbero favorire il travaglio;
  • le gengiviti gravidiche, ossia l’aumento delle problematiche gengivali, possono essere determinate soprattutto dall’incremento degli estrogeni in circolo che provocano l’ispessimento delle mucose, incluse quelle orali;
  • il cambiamento della composizione della salivain una donna incinta la saliva diventa più acida più viscosa e più densa, impedendole di svolgere la sua funzione principale di prevenzione della carie, eliminando l’acidità creata dai batteri che vivono nella bocca nutrendosi degli zuccheri depositati sui denti.
Consigli e cure

Come abbiamo già detto,  effettuare controlli ed eventuali terapie odontoiatriche prima di affrontare una gravidanza rappresenta la soluzione migliore.

Tuttavia, qualora non sia stato possibile agire precocemente,  un’urgenza rende assolutamente necessario l’intervento del dentista, anche perché studi scientifici hanno evidenziato:

  • che la presenza di carie dentali e di flora batterica orale cariogena nella madre aumenta il rischio di insorgenza di carie nel nascituro.
  • che in madri affette da malattia parodontale c’è maggiore incidenza di parti prematuri e di nascite di bambini sottopeso.

Quindi andare dal dentista in gravidanza si può, e in tutta sicurezza, con semplici precauzioni.

  • l’anestesia: anche in gravidanza è consentito l’uso di anestetici, preferibilmente quelli senza adrenalina. Non esistono controindicazioni all’uso di anestetici locali poiché i principi comunemente utilizzati sono sicuri in quanto non attraversano la placenta.
  • le radiografie: se possibile vanno evitate nel primo trimestre; successivamente possono essere eseguite usando schermi protettivi e tecniche radiografiche a bassissima esposizione e tenendo sempre ben presente la valutazione del rischio-beneficio e dell’opportunità di tale esame.
  • i farmaci: in caso di somministrazioni di farmaci in gravidanza è sempre necessario il parere del ginecologo.  E’ comunque preferibile evitare la somministrazione nelle prime 12 settimane. Fra gli antibiotici, sono da preferire le penicilline, i macrolidi (per soggetti allergici alle penicilline) e le cefalosporine. Tra gli analgesici, meglio indicato è l’uso del paracetamolo. L’utilizzo dell’aspirina è invece dibattuto fra favorevoli e contrari. E’ sicuramente da sconsigliare durante l’ultimo trimestre di gravidanza, a causa di eventuali rischi di emorragia post-parto.
Il trattamento odontoiatrico è sconsigliato nel primo trimestre e nel terzo trimestre.

Vediamo i motivi:

  • lo stress legato al dolore e alla paura del dentista può aumentare i livelli nel sangue di ossitocina e di prostaglandine che possono stimolare le contrazioni
  • l’adrenalina, vasocostrittore utilizzato in associazione all’anestetico locale odontoiatrico, può aumentare le contrazioni
  • la somministrazione di farmaci (alcuni tipi di antibiotici, anestetici locali, antiinfiammatori e ansiolitici) e l’esecuzione di esami radiografici hanno un effetto teratogeno, mutageno o tossico.
Secondo trimestre.

Nella donna incinta, l’inizio del secondo trimestre – dalla 14a alla 20a settimana di gestazione – è il periodo più sicuro per effettuare le procedure terapeutiche odontoiatriche.

Si possono eseguire cure conservative ed endodontiche e piccole estrazioni in tutta sicurezza nel secondo trimestre, fase in cui la mamma gode di maggior benessere ed il feto è già sviluppato. Entro 20 settimane di gestazione l’utero in gravidanza è posizionato al di sotto dell’ombelico e, pertanto, i trattamenti odontoiatrici possono essere eseguiti con maggiore comodità sulla poltrona rispetto ai periodi successivi. Per riassumere quindi Il primo trimestre di gravidanza è il lasso di tempo in cui si sviluppano gli organi principali del bambino. Se vai dal dentista nel primo trimestre, informalo del fatto che sei incinta e fatti fare solo un check-up e la pulizia di routine. Se possibile, posponi qualsiasi lavoro dentale più serio fino a dopo il primo trimestre.

Come abbiamo visto la cosa fondamentale è non trascurare la salute dei propri denti in gravidanza. Affidati al tuo dentista di fiducia, informalo prontamente del tuo stato, saprà sicuramente come procedere in tutta sicurezza per la salute del tuo sorriso e del tuo bimbo.

In assenza di controindicazioni da parte del ginecologo curante, il quale deve essere preventivamente informato, è possibile e necessario affrontare in sicurezza le cure odontoiatriche durante la gravidanza per tutelare la salute della mamma e del bambino.

 

 

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Collutorio, cos’è, a cosa serve, tipologie e benefici

Collutorio, cos’è e a cosa serve

Per una corretta igiene orale, dopo lo spazzolino, il dentifricio, il filo interdentale e lo scovolino può essere utilizzato il collutorio. Gli odontoiatri sono d’accordo sul fatto che non debba sostituire la pulizia con spazzolino e filo interdentale. Il collutorio permette l’eliminazione parziale dei residui di cibo e non agisce in profondità sulla placca batterica.

Bisogna sempre ricordare quindi che l’utilizzo del solo collutorio non è sufficiente per tenere un’igiene adeguata del cavo orale.

E’ un aiuto nel trattamento del cavo orale e per la prevenzione di placca, alito cattivo, afte e gengivite.

Tipi di collutorio

In generale, possiamo distinguere due differenti tipologie di collutorio:

  • Collutori cosmetici, che si possono acquistare ovunque perché venduti liberamente.
  • Collutori medici, che è possibile acquistare solo in farmacia;

collutori

Collutorio cosmetico

I collutori cosmetici si possono comprare anche nei supermercati. Si  limitano a un’azione antibatterica temporanea,  rinfrescano la bocca combattendo i sintomi dell’alitosi, e si possono utilizzare tutti i giorni. Quando si parla di collutori cosmetici in genere non ci si affida ad un esperto e quindi si rischia di comprare prodotti inutili e a volte anche dannosi.

La scelta finale dovrebbe ricadere su prodotti che rispondono a queste caratteristiche:

  • Assenza di conservanti, allergeni e coloranti
  • Assenza o basso contenuto di alcol e clorexidina

Indipendentemente dagli ingredienti, di norma non sono consigliabili ai pazienti con problemi orali, poiché possono causare stomatiti da irritazione ed ipersensibilità. In presenza di un disturbo del cavo orale è indispensabile il consiglio del dentista per individuare le cause e scegliere il collutorio più adatto alle proprie esigenze.

Collutorio medico

I collutori medici sono dei veri e propri farmaci pertanto si vendono solo nelle farmacie e spesso sotto prescrizione medica. contengono sostanze come la clorexidina, un potente antisettico che contribuisce alla cura di infiammazioni gengivali o ancor peggio infezioni, e se ne deve evitare l’utilizzo oltre le due settimane. Qualora la percentuale di clorexidina superi lo 0,3 % serve la prescrizione di un medico.

Il collutorio alla clorexidina

I collutori alla clorexidina trovano largo impiego nella prevenzione d’infezioni dentali dopo un intervento dentistico e nella cura di gengiviti ed altri tipi d’infiammazione nel cavo orale. A concentrazioni inferiori, i collutori alla clorexidina (0.05%) possono essere utilizzati per combattere l’alitosi, compresa la sua forma patologica.

Un uso inappropriato crea resistenza batterica ed infiammazione delle mucose; come ricordato, tende a macchiare i denti e, se usato per lunghi periodi in sostituzione dello spazzolino e del filo interdentale, risulta inefficace o addirittura dannoso, soprattutto perché sovverte l’equilibrio ecologico della flora batterica orale.

Altre tipologie di collutorio medico
I collutori con fluoruro stannoso e fluoruro amminico

Questi collutori vengono utilizzati soprattutto per prevenire le carie e mineralizzare i denti, più che per le loro proprietà antibatteriche. Tuttavia, se vengono utilizzati per lunghi periodi di tempo, hanno un effetto erosivo e demineralizzante.

I collutori agli oli essenziali

Un ottimo potere antibatterico ce l’hanno anche gli oli essenziali, tuttavia, considerate le concentrazioni basse consentite nei collutori, il loro effetto è limitato. Spesso, gli oli essenziali vengono aggiunti per la loro azione rinfrescante, antialitosica e anestetica. Uno degli oli essenziali più utilizzati nei collutori di tutto il mondo è la menta piperita, assieme a timolo e al mentolo. Altri oli essenziali utilizzati sono la mirra, il garofano, la cannella, l’anice, il limone e la salvia.

I collutori con Triclosan

Il triclosan, al pari della clorexidina, è un antisettico chimico, utile soprattutto per la sua potente azione antiplacca, anche quando è presente una gengivite. Tuttavia, questo agente aumenta il rischio di effetti collaterali, tanto che è stato bandito in alcuni paesi.

I collutori con esetidina

Questo agente settico, la esetidina, è un ottimo antiplacca, astringente e deodorante. Viene spesso consigliato per il trattamento del mal di gola, per le gengiviti e le tonsilliti.

I benefici dell’utilizzo del collutorio

Uno dei principali vantaggi del collutorio è quello di riuscire ad eliminare i batteri dalla cavità orale, che sono poi i luoghi più difficili da raggiungere con un normale spazzolino.

Utilizzato quotidianamente contribuirà a mantenere un’adeguata igiene orale. L’uso del collutorio restituisce alla bocca un alito più fresco e pulito. Il collutorio rinfresca anche la bocca e il naso, rendendo certe situazioni di imbarazzo solo un lontano ricordo.  Un altro vantaggio donato dall’uso regolare del collutorio è quello di rendere possibile l’eliminazione dei residui di cibo tra i denti. Non è una vera e propria alternativa al filo interdentale, ma in mancanza di quest’ultimo, può rappresentare un ottimo rimedio temporaneo.

La nostra scelta

Come abbiamo già detto, nella scelta del collutorio, soprattutto se si hanno problemi specifici, è bene seguire i consigli del proprio dentista.

L’utilizzo a lungo termine della clorexidina può portare a effetti collaterali negativi, come il macchiare i denti o ad alterazioni del gusto . Questi problemi, combinati con le preferenze dei pazienti, ci hanno fatto capire la necessità di utilizzo di collutori innovativi, composti da ingredienti sicuri e altamente efficaci.

Lo studio Al.Dent ha scelto i colluttori Curaprox, la linea di collutori Perio Plus+ a base di Citrox.

collutorio curaprox

Il Citrox è  un agente antibatterico naturale estratto dalle arance amare. L’interno della parte bianca della scorza e della polpa delle arance amare  viene essiccata e macinata in una polvere sottile, che, mescolata con altre sostanze naturali (acidi organici), produce un agente antimicrobico, antiossidante e antinfiammatorio. Citrox è ora diventato un ingrediente chiave per i collutori, data la sua capacità di debellare un’ampia varietà di batteri, virus e funghi: capacità che lo rende una sostanza naturale antimicrobica efficace.

La ricerca ha dimostrato che Citrox è efficace contro patogeni pericolosi, come lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina, al Clostridium difficile, all’epatite A e B e allo streptococco.

Citrox è :

  • completamente biodegradabile.
  • sicuro da utilizzare.
  • ecologico.
  • privo di alcol.
  • non contiene fragranze sintetiche o coloranti.
  • non modifica il sapore di cibo o bevande, garantendo così anche l’integrità del senso del gusto.
  • è privo di organismi geneticamente modificati.
  • non contiene petrolati o sostanze allergeniche.

Citrox è una vera alternativa naturale ai tradizionali ingredienti dei collutori. La gamma si rivolge a pazienti con infezioni o infiammazioni orali. Va pertanto utilizzato nel trattamento di gengiviti, parodontiti o perimplantiti o per la profilassi di queste patologie.

I vantaggi per i pazienti

È importante ricordare ai pazienti di seguire una corretta igiene orale domiciliare. Chi soffre di problemi dentali acuti può essere particolarmente vulnerabile, ed è per questo che è essenziale utilizzare prodotti maggiormente efficaci per la cura dei loro denti.

Con le soluzioni per l’igiene orale a base di Citrox, i pazienti possono godere di una sicura e naturale protezione da una moltitudine di patogeni dannosi, che garantirà loro una salute orale e un benessere generale di lunga durata.

I pazienti sono molto soddisfatti di Perio Plus+ e hanno dichiarato un’alta probabilità di utilizzo dei prodotti Perio Plus+ per il futuro. Perio Plus+ è più un risolutore di problemi che un prodotto da utilizzare quotidianamente.

Al.Dent – Ambulatorio Odontoiatrico                                      DIR.SAN. Dott. Gaetano Gallo
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