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Pulpite, cos’è, cause sintomi, prevenzione e cura

Cos’è

La pulpite è un un’infiammazione della polpa dentaria che, in gergo, viene chiamata “infiammazione del nervo del dente.”

Il punto di partenza e causa prima è un’infezione batterica che, partendo da carie, si diffonde alla polpa dentaria.

foto creata da KamranAydinov – it.freepik.com

La polpa dentaria è la parte più interna del dente, ricca di terminazioni nervose, arteriole e venule.

La pulpite è una delle più comuni e frequenti cause di mal di denti, che compare spesso come conseguenza di una carie dentaria.

reversibile e irreversibile

La pulpite, a seconda della profondità della lesione e del livello di infiammazione, può manifestarsi in due diverse forme: reversibile e la pulpite irreversibile.

Le cause

Come appena evidenziato, solitamente la pulpite si origina come conseguenza di una carie, cioè di un processo distruttivo del dente che causa la progressiva demineralizzazione di smalto e dentina.

I batteri che sono presenti nel cavo orale producono sostanze acide che traforano lo smalto, raggiungono la dentina ed intaccando la polpa del dente.

Altre cause di questa infiammazione possono essere:
  • Traumi ai denti o ripetuti interventi dentari invasivi
  • Parodontite
  • Procedure dentali che causano insulti termici (come lo sbiancamento laser con lampade a CO2)
  • Bruxismo, ovvero il digrignamento dei denti
  • Masticazione scorretta;
  • Malocclusioni dentarie;
  • Scarsa igiene orale.
Sintomi

I sintomi possono essere molteplici e possono variare.

Le bevande troppo calde o fredde possono creare fastidio, in alcuni casi il dolore è talmente forte che può causare difficoltà nell’aprire e chiudere la bocca e il cavo orale può presentare casi di forte alitosi.

Questi sono sintomi di pulpite reversibile.

Quando la pulpite non viene curata si entra nel caso della pulpite irreversibile che può causare la necrosi della polpa. In questo caso, il nostro organismo si può andare incontro a ascessi dentali, granulomi e cisti.

Il dolore è insopportabile fino a quando il nervo non perde la propria vitalità.

A questo punto, i batteri continueranno comunque a proliferare nella zona in questione andando a distruggere l’apice della radice del dente, provocando danni di maggiore entità.

Tra questi casi vi è la possibilità di un ascesso gengivale, che presenterà un gonfiore sulla parte della gengiva nella zona vicino al dente, con la possibilità di emissione di pus.

Ci sono casi in cui nel paziente si può presentare la febbre.

Prevenzione

Vediamo quali sono gli accorgimenti da mettere in pratica per evitare la carie, causa primaria della pulpite:

Cura della pulpite

La pulpite, per essere curata, deve essere di tipo reversibile. In tal caso si procede con l’eliminazione della carie dentale. Una volta eliminata la carie, il dente viene chiuso con una ricostruzione in ceramica e composito.

Se invece abbiamo a che fare con la pulpite irreversibile, è necessaria l’asportazione parziale o totale della polpa, attraverso la devitalizzazione del dente e, nei casi più gravi attraverso l’estrazione del dente stesso.

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Denti del giudizio, quali sono, infezioni, quando e perché estrarli

Quali sono

I denti del giudizio, detti anche ottavi, sono i terzi e anche gli ultimi molari che spuntano nelle arcate dentarie.

Gregory david baker, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

I denti del giudizio devono il loro nome all’età in cui spuntano, fanno la loro comparsa infatti tra i 18 e i 25 anni.

I denti del giudizio sono un patrimonio ereditario che ci arriva dagli antichi ominidi .

I nostri antenati avevano bisogno di denti e mascelle robuste e resistenti.

La loro dieta infatti era composta da carni crude e alimenti molto duri e tenaci .

Nell’epoca moderna invece la dieta si compone di cibi molto più morbidi che non necessitano di una masticazione vigorosa ed energica. E’ per questo che la mandibola e la mascella dell’uomo contemporaneo sono andate incontro a una vera e propria evoluzione e sono oggi meno sviluppate rispetto al passato. Dato che sono di dimensioni più ridotte tendono a impedire o ostacolare il corretto sviluppo dei denti del giudizio .

La comparsa dei quattro denti del giudizio stabilisce il completamento della dentizione permanente.

Può accadere però che i denti del giudizio non spuntino.

A volte invece rimangono inglobati nel osso e nella gengiva. In altri casi escono soltanto parzialmente ma non si sviluppano completamente.

Non è sempre necessario estrarre uno o più denti del giudizio.

Quando sono perfettamente allineati e non creano disturbi, i denti del giudizio possono anche rimanere nella loro sede naturale per tutta la vita. Un dente del giudizio che invece non cresce in maniera corretta può portare a molte patologie come le cisti, la carie e l’ascesso.

Infezioni

Infiammazione ai denti del giudizio è molto comune . Se ti accorgi che un terzo molare sta crescendo è il caso di rivolgersi a un dentista. Non bisogna abusare di farmaci antinfiammatori come paracetamolo o ibuprofene. In commercio si possono trovare anche degli spray che vanno applicati nella zona dolente.

Per evitare di assumere troppi farmaci ci sono alcuni accorgimenti che puoi adottare :

  • Evita di spazzolare i denti in modo troppo energico per non infiammare la zona
  • Puoi praticare un massaggio della zona se l’infiammazione non è molto intensa
  • Esistono anche dei rimedi naturali come coadiuvanti ad altre terapie come fare degli sciacqui con acqua e sale.
  • Consigliamo sempre però di rivolgersi al proprio dentista .
Perché estrarli
  • Se sono gravemente danneggiati da ascessi dentali, cisti, granulomi o altre complicanze
  • In caso di crescita scorretta o se non sono allineati con gli altri denti
  • Se c’ho un avvallamento gengivale dentro il quale batteri possono penetrare
  • Il dente del giudizio resta parzialmente intrappolato nella gengiva
  • Se è incluso, vale a dire incastrato nell’osso, e non è visibile a occhio nudo si possono creare le condizioni per lo sviluppo delle cisti
  • Se crescono orizzontalmente e spingono sui secondi molari
  • In caso di iperdonzia punto in questo caso i denti del giudizio sono più di 4 e l’estrazione si rivela necessaria
  • Se il dente del giudizio è scheggiato o rotto .
Quando estrarli

Non c’è un’età indicativa precisa in cui estrarre un dente del giudizio, in genere se ci dà problemi è preferibile toglierlo il prima possibile.

Quali precauzioni prendere dopo l’intervento.
  • Non sciacquarsi la bocca per le prime 8-12 ore dopo l’estrazione
  • Non fumare per i primi due o tre giorni successivi all’estrazione.
  • Farmaci contenenti acido acetilsalicilico come l’aspirina perché possono interferire con la coagulazione.
  • Lavorare troppo e dormire poco punto un adeguato riposo favorisce una rapida guarigione.
  • Non spazzolare i denti in quella zona per almeno una settimana.
  • Non assumere bevande o cibi caldi.
  • Masticare gomme per una settimana dopo l’estrazione.
  • Non praticare attività sportiva attività fisiche pesanti.
  • Mangiare cibi giusti. La dieta ideale dopo l’estrazione è costituita da cibi freddi, soffici e molto liquidi.
Le possibili complicanze dell’estrazione
  • Infezioni
  • Lesioni ai denti adiacenti
  • Rischio di frattura mandibolare
  • Comunicazione con il seno mascellare
  • Residui radicolari
  • Disturbi della sensibilità

Questi sono i rischi presenti in qualsiasi intervento chirurgico nel cavo orale.

Rivolgetevi sempre con serenità al vostro dentista di fiducia.

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Carie, cos’è, tipi, conseguenze, prevenzione e cura

Cos’è

La carie è un’infezione dentale a decorso lento, causata dall’attacco di alcuni microrganismi che popolano il cavo orale.

Dal latino caries che significa corrosione, putrefazione, è una delle malattie degenerative più diffuse e comuni in ambito odontoiatrico.

Design vettore creata da macrovector – it.freepik.com

Colpisce almeno una volta nella vita circa il 90% della popolazione mondiale, danneggia i tessuti duri del dente ovvero lo smalto e la dentina.

In genere si sviluppa tra gli spazi interdentali che sono più difficili da raggiungere con lo spazzolino e dove è più facile si depositi il cibo.

I batteri presenti nel cavo orale si depositano nella placca e nel tartaro dell’arcata dentaria.

I denti che vengono maggiormente colpiti sono in genere i molari, i premolari e gli incisivi superiori.

Tra i fattori più noti che possono predisporre lo sviluppo della carie troviamo:

  • L’età infantile o puberale
  • Il sesso femminile
  • La razza bianca
  • Clima umido
  • Gravidanza
  • Scarsa igiene orale

Ci sono poi altri due fattori importanti che possono contribuire all’insorgenza della carie:

  • L’alimentazione, con un alto consumo di alimenti zuccherini come caramelle dolci bevande zuccherate e simili
  • Il tabacco che oltre a rendere i denti gialli favorisce il proliferare della carie. Alcuni tipi di tabacco Infatti contengono una massiccia quantità di zuccheri.
Tipi

L’evolversi del processo carioso si distingue in due fasi ben distinte:

Prima fase detta carie superficiale. La carie intacca lo smalto demineralizzandolo. La carie inizia al di sotto della placca batterica. Si presenta di colore bianco gesso, spesso marroncina. Se in questa fase viene trascurata si arriva alla seconda fase.

Seconda fase detta carie penetrante. I prodotti acidi derivanti dalla fermentazione degli zuccheri riescono a perforare lo smalto e arrivano alla dentina. Superata la dentina la carie arriva alla polpa.

Si possono classificare 5 tipologie di carie a seconda della gravità

Iniziale, la carie danneggia lo smalto e c’è una macchia. Invade la parte iniziale della dentina

Profonda, la carie penetrata nella maggior parte del corpo dentinale e ha creato una cavità

Penetrante, la carie inizia a provocare una reazione da parte dell’organo pulpo dentinale

Perforante, la carie provoca un esposizione pulpare e dolore alla bocca.

La carie colpisce i denti in modi diversi:

  •  interdentale che si forma fra un dente e l’altro
  • radicolare chiamata anche del cemento molto aggressiva si sviluppa sotto la gengiva e arriva ad attaccare la radice
  • del colletto e relativa alla parte superiore del dente fra gengiva e radice
  • centrale si sviluppa dalla parte centrale del dente verso l’esterno
  • superficiale o della corona la corona e la parte esterna del dente quindi quella più facilmente attaccata dai batteri.
Conseguenze

Nei primi stadi la carie è asintomatica, quando poi i batteri si spingono in profondità il processo carioso dà origine a disturbi come il mal di denti, l’alitosi e l’ipersensibilità dentinale.

Una carie non curata può andare incontro a delle complicanze quali pulpite, ascesso dentale, cisti dentarie, granuloma dentale, gengiviti e piorrea.

Se non è curata in modo tempestivo può costringere il dentista alla devitalizzazione del dente, in alcuni casi poi può formarsi l’ascesso dentario. Nella fase cronica dell’ascesso si possono creare dei granulomi e delle cisti. Quando ha distrutto molta parte del dente e soprattutto ha intaccato la radice l’unica soluzione è l’estrazione.

Prevenzione

La prevenzione della carie prevede una regolare igiene del cavo orale più volte al giorno dei periodici controlli dal dentista, una pulizia professionale ogni 6-12 mesi e la sigillazione dei denti molari appena i denti da latte cadono per lasciare spazio a quelli permanenti.

Alcuni consigli in breve:

  • Spazzolare i denti dopo ogni pasto usare il collutorio e anche il filo interdentale
  • Effettuare periodiche visite dal dentista
  • In caso di cariorecettività impiegare sigillanti dentali che sono pellicole protettive che vengono applicate sulla superficie masticatoria dei denti posteriori.
  • Evitare cibi che rimangono facilmente bloccati nei solchi dentali come le caramelle o i biscotti.
  • Evitare il consumo di cibi e bevande zuccherate.
Cura

Per la rimozione delle carie si usano, dopo l’anestesia locale, gli strumenti rotanti come il trapano. La cavità ottenuta viene accuratamente disinfettata e pulita da tessuto infetto. La fase successiva prevede il riempimento della cavità con il materiale da otturazione.

La cura della carie dipende sempre dalla gravità della lesione :

  • Nel caso di carie iniziali possiamo prendere in considerazione un trattamento al fluoro.
  • Quando decadimento è andato oltre le intaccamento dello smalto Ma non ha ancora interessato la polpa dentaria si può pensare Madonna all’otturazione
  • Se il dente è molto indebolito Può essere utilizzata una corona che è un rivestimento fatto su misura.
  • Quando raggiunge la polpa e il danno è solitamente grave È necessaria la devitalizzazione del dente.
  • Quando è grave alcuni denti si rovinano a tal punto che se ne rende necessaria la rimozione.

 

Come ripetiamo sempre la prevenzione è la strada migliore per evitare carie e altri danni ai denti.

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Ipersensibilità dentinale, cos’è, cause e rimedi.

Cos’è

L’ipersensibilità dentinale è un dolore intermittente acuto e di breve durata.

male ai denti

Il dolore si presenta davanti a stimoli termici, caldo o freddo, stimoli tattili, osmotici o chimici.

L’ipersensibilità dentinale non è una condizione rara, in modalità più o meno acute colpisce più di 1 persona su 10. Di solito l’ipersensibilità dentinale colpisce giovani adulti tra i 20 e i 40 anni di età soprattutto di sesso femminile.

Questa condizione può influire sulla quotidianità dei pazienti e sulla qualità della loro vita. Può infatti dare difficoltà a parlare, mangiare, bere o spazzolare i denti.

I canini e i primi premolari sono i denti di solito più coinvolti a causa della loro posizione.

Stabilire una terapia efficace è come al solito fondamentale un’accurata diagnosi.

Prima di fare una diagnosi di ipersensibilità dentinale è fondamentale escludere patologie che possono manifestarsi con dei sintomi simili. Le condizioni o le patologie alle quali mi riferisco sono le carie dentali, le infiammazioni gengivali, pulpiti, restauri fratturati, sindrome del dente incrinato, denti scheggiati o rotti.

E’ molto importante per fare una buona diagnosi raccogliere informazioni, sapere quando sono iniziati i sintomi, quanto è intenso il dolore e la presenza di fattori che riducono o aumentano i sintomi stessi.

Cause

L’ipersensibilità dentinale si manifesta a causa dell’esposizione della dentina. La dentina è la struttura portante del dente ed è attraversata da tubuli che contengono fibre nervose, per questo è sensibile.

Le cause che possono esporre la dentina sono:

  • Uno spazzolamento errato, applicato cioè con troppa forza o con la tecnica sbagliata.
  • Impiego di spazzolini di cattiva qualità o dentifrici troppo abrasivi.
  • Erosioni causate dal consumo smodato di cibi e alimenti acidi.
  • Il ph acido contenuto nel vomito di persone affette da disturbi del comportamento alimentare come anoressia e bulimia.
  • Reflusso gastroesofageo.
  • Bruxismo.
Rimedi

Nel caso in cui si soffre di ipersensibilità dentinale è importante è fondamentale rivolgersi al proprio dentista.

Insieme al vostro professionista di fiducia potrete individuare la causa scatenante e capire così come risolvere il problema.

Le terapie disponibili sono molte e vanno scelte in base alla gravità riscontrata.

La maggior parte delle volte sono sufficienti adeguate cure domiciliari . Con cure domiciliari intendo l’uso di collutori o dentifrici specifici per i denti sensibili, l’adozione di un metodo di spazzolamento adeguato e non ultimo una corretta alimentazione, priva di alimenti particolarmente acidi.

Molte volte però le cure domiciliari non bastano quindi è necessario effettuare regolari pulizie professionali o utilizzare un bite per evitare il digrignamento diurno e notturno.

Fra le cure professionali possiamo trovare anche la sigillatura dei tubuli dentinali.

Come ripetiamo sempre però la migliore arma per evitare l’insorgenza della ipersensibilità dentinale è la prevenzione.

Telefonaci o scrivici per prendere un appuntamento.

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Odontofobia, paura del dentista, cos’è, cause e possibili rimedi

Cos’è

L’ultimo articolo dell’anno lo voglio dedicare alla odontofobia, sembra incredibile eppure ci sono persone che hanno paura di me!

paura

A una persona su quattro non piace oppure ha proprio paura delle visite del dentista però c’è chi soffre di una vera e propria fobia che lo porta a evitare di andare a fare un controllo per anni.

Di certo l’appuntamento con il dentista per molte persone non rappresenta un incontro piacevole.

Molti bambini e adulti senza differenza d’età hanno paura del dolore e di conseguenza del medico.

E’ però importante distinguere fra ansia e fobia.

Se:

  • Nei giorni precedenti la visita dal dentista fai fatica a dormire
  • Lasci passare mesi prima di richiedere un appuntamento per la visita di controllo
  • Appena ti avvicini alla clinica ti tremano le gambe vorresti scappare
  • Non riesci nemmeno a entrare in sala d’attesa
  • Non riesci a smettere di pensare all’appuntamento
  • Ti viene da piangere inconsolabilmente

Molto probabilmente soffri di odontofobia.

L’Odontofobia è una vera e propria patologia che consiste in uno stato intenso, ingiustificato, duraturo e non controllabile di paura nei confronti del trattamento odontoiatrico.

Secondo una recente analisi pubblicata dall’organizzazione Mondiale della sanità i pazienti che soffrono di odontofobia rappresentano il 20% della popolazione mondiale.

Cause
  • Esperienza negativa pregressa
  • Ereditarietà e passaparola
  • Paura del sangue e degli strumenti del dentista
  • Mancanza di una figura di riferimento
Strategie del paziente che soffre di odontofobia
  • Tendenza a rimandare continuamente l’appuntamento
  • Evitare argomenti che facciano riferimento alla condizione che genera ansia
  • Assunzione di farmaci antibiotici Con lo scopo di auto medicarsi
Possibili rimedi

Fai della visita dal dentista un qualcosa di abituale. Nelle faccende di routine ci sentiamo tutti più a nostro agio.

cerca di non rimandare o indugiare. Un controllo puntuale Ci puoi evitare molti problemi.

Cerca un  dentista con cui ti senti a tuo agio.

Evita gli eccitanti e vai a letto presto prima della visita.

Chiedi a un amico o a un familiare di accompagnarti

Primo appuntamento al mattino presto in modo da limitare il tempo che hai tempo per pensarci.

Una delle migliori soluzioni che può adottare il dentista per trattare i pazienti che soffrono di odontofobia è la sedazione cosciente. Questa situazione provoca una leggera diminuzione dei livelli di coscienza . Non influisce Però sulla capacità di respirare ho sui riflessi protettivi delle vie aeree. Il paziente può rispondere a qualunque cosa gli dicono i medici. La sedazione cosciente riduce quel livello di ansia e paura durante la procedura. è molto semplice, molto efficace e i suoi effetti sono immediati. Può inoltre essere adattata alle caratteristiche del paziente , può essere cioè controllata la profondità della sedazione.

Rivolgetevi con fiducia al vostro dentista e non abbiate paura a parlare chiaramente. Chiamateci per un appuntamento.

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I cibi anticariogeni. Alimenti che fanno bene a denti e gengive.

Oggi voglio parlarvi dei cibi anticariogeni.
Vi ho già parlato più volte di come sia importante una giusta prevenzione per la salute dei vostri denti e di come sia indispensabile una giusta alimentazione.

Ricordandovi sempre che una pulizia quotidiana accurata casalinga e le sedute di igiene presso un dentista almeno una volta l’anno siano indispensabili, oggi voglio parlarvi più approfonditamente dei cibi anticariogeni .

cibi anticariogeni

 

I cibi possono essere distinti in
  • Cariogeni cioè sono dannosi per il dente e aumentano il rischio di carie.
  • Cariostatici che hanno un’azione neutra In pratica non hanno effetto diretto sulle carie.
  • Anticariogeni che contrastano la formazione della carie.
Tra gli alimenti anticariogeni rientrano tutti quei cibi che:
  • richiedono una masticazione robusta durante la quale puliscono denti e gengive
  • contengono minerali preziosi per la salute dello smalto
  • favoriscono la crescita di batteri benefici nel cavo orale
  • non sono appiccicosi cioè che non si attaccano ai denti e al bordo gengivale
  • non sono acidi
  • hanno un contenuto di zuccheri nullo o molto basso.
  • sono ricchi di fluoro. Il fluoro è Infatti essenziale per la mineralizzazione dello smalto dei denti
  • sono ricchi di calcio. Il calcio è l’ elemento di cui sono principalmente formati i nostri denti e le nostre ossa
  • sono ricchi di vitamina C. La vitamina C è importantissima per il rafforzamento del sistema immunitario ed è molto utile per rinforzare e proteggere le gengive
  • Anche la vitamina A influisce soprattutto sulla salute delle gengive
  • hanno proprietà antibatteriche.
Chewing gum senza zucchero

Anche i chewing gum senza zucchero possono essere considerati alimenti anticariogeni. Lo xilitolo infatti, ormai sempre presente in questi chewing gum, ha un potere rinfrescante e dolcificante e non viene attaccato dai batteri della placca. Inoltre lo xilitolo esercita una blanda attività antibatterica.

La masticazione del chewing gum poi stimola la produzione di saliva che favorisce la pulizia dei denti. Ovviamente i chewing gum non possono e non devono sostituire una corretta igiene orale con spazzolino dentifricio e filo interdentale.

Gli alimenti anticariogeni andrebbero consumati alla fine del pasto o come spuntini.

Ora vediamo quali sono i cibi anticariogeni che dovreste mettere sulle vostre tavole:

Mele. Le mele fanno bene ai denti perché contengono acqua e fibre. Gli zuccheri naturali delle mele aiutano a stimolare la produzione di saliva e questo aiuta a eliminare i rifiuti di cibo tra i denti e mantiene la bocca più pulita.

Carote. Le carote, come altri ortaggi croccanti come sedano e cetrioli, preservano la salute dei denti soprattutto se consumate crude. Come le mele sono ricche di acqua e aiutano la produzione di saliva. Il fatto che siano croccanti contribuisce alla pulizia degli spazi interdentali e elimina i batteri dalla bocca.

Latte e i suoi derivati. Il latte e latticini rinforzano le ossa e i denti grazie al calcio che contengono.

Noci mandorle e nocciole sono una fonte preziosa di calcio. Le mandorle in particolare sono tra i migliori cibi per preservare la salute dei denti, sono infatti ricche di calcio, fosforo, potassio, magnesio e zinco e aiutano la riminerizzazione dei denti e a proteggere lo smalto.

Mirtilli rossi e altri frutti di bosco. I mirtilli, l’uva spina e gli altri frutti di bosco contengono principi attivi che ostacolano l’azione dei batteri nocivi. Contengono ferro e magnesio, entrambi elementi molto importanti per preservare la salute delle gengive.

Acqua e tisane senza zucchero. L’acqua e le bevande che non contengono zucchero o alcool, come ad esempio il tè verde, rimuovono i residui e contrastano l’acidità.

Cipolle. Anche se non mantengono l’alito fresco svolgono una potente azione antibatterica e antimicrobica. Sono una prevenzione naturale dalla carie e dei problemi gengivali.

Funghi shiitake. I funghi shiitake sono un alimento molto prezioso per la salute in generale quindi anche della bocca. Contengono Infatti uno zucchero naturale chiamato lentinano ritenuto molto utile per prevenire la gengivite provocata dai batteri e dalla carie.

Kiwi. I kiwi sono tra i frutti a maggior concentrazione di vitamina C molto meno acidi degli agrumi come le arance e limoni.

Sesamo. Come la frutta secca anche i semi oleosi sono ricchi di calcio in particolar modo il sesamo, ma anche i semi di girasole, i semi di zucca e molti altri semi.

Fragole. Le fragole sono ricche di vitamina C, sono molto utili a denti e gengive per le loro proprietà astringenti e aiutano anche eliminare macchie dentali.

Uvetta. L’uvetta è ricca di zucchero del tutto naturale e contiene sostanze in grado di aggredire i batteri che provocano la carie.

Liquirizia . La radice di liquirizia naturale aiuta a prevenire la carie.

Questa era la lista degli alimenti che fanno bene ai denti cioè gli alimenti anticariogeni ma ricordo però che il modo più sicuro per prendersi cura del proprio sorriso è sottoporsi a controlli periodici presso il vostro dentista di fiducia e programmare almeno una volta l’anno una seduta di igiene professionale. L’igienista o il dentista sono in grado di eliminare la placca e pulire i nostri denti in profondità.

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Natale e cura dei denti. Consigli utili.

Il Natale 2020 è arrivato e sicuramente sarà un Natale diverso, potremo muoverci meno e non potremo stare in molti allo stesso tavolo, questo non vuol dire però che mangeremo meno, anzi! E come ogni Natale la salute dei nostri denti sarà messa a dura prova!

Vediamo intanto quali sono i maggiori pericoli per i nostri denti a Natale:

  • l’insorgere della carie;
  • la formazione di macchie sui denti;
  • l’aggressione dello smalto dei denti

Come sempre ripetiamo la prevenzione è la migliore cura.

I consigli dello studio Al.Dent per curare i denti anche a Natale:

Evitare di mangiare per tante ore consecutive. Fare una pausa di un paio d’ore tra un pasto e l’altro. Questo permetterà alla saliva di ripristinare un ambiente equilibrato in bocca  diminuendo il rischio di contrarre carie e gengiviti e tenendo anche sotto controllo la proliferazione di tartaro.

Lavarsi i denti almeno tre volte al giorno, dopo i pasti principali, e almeno per due minuti dedicando tempo anche al passaggio del filo interdentale. Spazzolare un’arcata alla volta per 2 minuti ,  utilizzate sempre almeno una volta al giorno lo scovolino interdentale

Scegliete lo scovolino più adatto alla bocca, della giusta dimensione.

Se ci si trova da parenti o amici però si può sempre optare per una gomma da masticare senza zucchero o per dei risciacqui della bocca con un collutorio

Aspettare circa un’ora dopo aver mangiato prima di lavarsi i denti.

Va detto che consumare molti carboidrati come pane o pasta, senza accompagnarli a proteine, formaggi, frutta e verdure, può pregiudicare la nostra salute orale Mangiare carboidrati , come pane o pasta , alternandoli a verdure, frutta, e/o latticini per proteggere i denti dai fattori cariogeni.

Mangiare broccoli, sedano e carote,  preziosi alleati in quanto contengono vitamina A, che aiuta a rinforzare lo smalto dei denti

Optare per la frutta secca come snack. Le noccioline, non salate, se possibile, contengono calcio e vitamina D, elementi di vitale importanza per la salute orale. Le noci  contengono fibre di zinco, potassio, acido folico, ferro, tiamina, magnesio, vitamina E e B6,  tutti elementi che svolgono un ruolo importante nel mantenere i denti e le gengive sani.

Formaggi, latte e yogurt contengono caseina e siero, lipidi, calcio, fosforo, alleati contro la carie. Consumare un pezzetto di formaggio a fine pasto perché, oltre a contenere calcio, aiuta a ripristinare il pH naturale della bocca e contribuisce a ridurre l’insorgere della carie.

E per il colore dello smalto? Semplice: non eccedere con bevande scure come vino rosso, tè e caffè.

Prestare attenzione alla consistenza dei torroni: se troppo morbidi, rischiano di appiccicarsi ai denti e di corroderli, mentre se troppo duri possono portare a microfratture del dente.

Se proprio non riusciamo a resistere ai dolci, è consigliato consumarli vicino ai pasti. Quando mangiamo produciamo infatti più saliva per agevolare la digestione e deglutire meglio

Meglio evitare di accompagnare i dolci con alcool o sostanze zuccherate, un buon bicchiere d’acqua è l’ideale per pulire la bocca.

E’ utile bere dell’acqua dopo il brindisi, per pulire la bocca.

I dolcetti migliori da dare ai nostri figli? Quelli a base di cioccolato, sia perché viene via più facilmente dai denti, sia per il fatto di contenere sostanze che inibiscono l’attività dei batteri. Quello più sano viene ritenuto il cioccolato fondente in quanto l’ingrediente principale è il cacao, mentre tutti gli altri come zuccheri e grassi vegetali sono presenti in piccole percentuali, ma in realtà è quello che i bambini tendono a non preferire a causa del suo gusto amaro

E dopo le feste …

E’ utile un controllo dal vostro igienista per controllare se è tutto a posto!

Se non si è provveduto a far effettuare una prima visita odontoiatrica ai bambini, consigliabile generalmente non più tardi  dei 5 anni, dopo le feste può essere il momento giusto per controllare  che non si siano verificate problematiche.

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Alitosi, cos’è, cause, prevenzione, cure e trattamenti

Cos’è l’alitosi?

alitosi

L’alitosi, detta anche bromopnea, è comunemente chiamata “alito cattivo” e si riferisce all’odore sgradevole dell’alito. E’  un problema comune che può farvi sentire a disagio ogni volta che parlate con gli altri. Si presenta con maggior frequenza tra gli anziani anche se potenzialmente può colpire anche i più giovani soprattutto a causa della cattiva alimentazione. E’ un problema causato da patologie respiratorie o metaboliche. Esistono metodi per risolvere questo problema imbarazzante, bisogna però capire quale è la causa.

Possibili cause
  • disturbi di natura patologica
  • cause dipendenti dalla bocca
Disturbi di natura patologica

Solitamente malattie dell’apparato respiratorio o digerente.

  • Infezioni delle vie respiratorie. Fra le infezioni delle vie respiratorie ci sono le tonsillitiche spesso colpiscono i bambini. O malattie delle vie respiratorie più basse che colpiscono i bronchi e i polmoni.
  • Malattie gastriche e duodenali. Le patologie dell’apparato digerente sono spesso responsabili della comparsa di alito cattivo. Difficilmente possono passare inosservate e sono facilmente riconoscibili dal paziente.

Le patologie che si possono associare all’alitosi sono le seguenti:

  • Acetonemia
  • Acidosi metabolica
  • Colite
  • Diverticoli esofagei
  • Fibrosi cistica
  • Gastrite
  • Indigestione
  • Polmonite
  • Rinite
  • Sinusite
  • Tonsillite
  • Ulcera peptica
Cause dipendenti dalla bocca

Nel 90% dei casi, il problema risiede nella bocca o nella gola.

Le motivazioni che dipendono dalla bocca sono:

  • Cattiva Igiene Orale.
  • Bocca Secca e Carenza di Saliva
  • La Presenza di Carie.
  • Gengiviti e Parodontiti.
  • Sanguinamento gengivale e tasche parodontali.
  • L’Alitosi di Origine Alimentare.
  • Il Fumo.
Prevenzione

Per quel che riguarda le cause dell’alitosi dipendenti dalla bocca ci sono varie cose che possiamo fare:

  • Lavare i denti per almeno due minuti due volte al giorno o dopo ogni pasto, attendi almeno 30 minuti dopo aver consumato cibi e bevande acide. Se li lavi prima, mentre gli acidi stanno potenzialmente attaccando lo smalto dei tuoi denti, rischi di danneggiarlo in un momento di vulnerabilità.
  • Sostituisci lo spazzolino almeno ogni tre mesi
  • Usa un dentifricio al fluoro
  • Assicurati di lavarti la lingua tanto quanto i denti.
  • Usa il filo interdentale per pulire gli spazi interdentali e per rimuovere il cibo che vi rimane incastrato.
  • Alla fine della pulizia usa il collutorio
  • Riduci il consumo di caffè.
  • Se fumi, cerca di ridurre o smettere.
  • Bevi tanta acqua, perché stimola il flusso della saliva.
  • Riduci il consumo di bevande alcoliche.
Cure e trattamenti

Abbiamo visto come la base di partenza per la cura dell’alitosi sia una corretta igiene orale ed una periodica pulizia dei denti tramite ablazione del tartaro.

Ma in molti casi lavarsi i denti, collutori e mentine non bastano.

A questo punto interviene il gastroenterologo, che con una dieta opportuna può risolvere il fastidiosissimo problema alla radice.

Spesso l’alitosi è dovuta all’emissione dei composti solforati di degradazione di molti comuni alimenti. Basta modificare la propria dieta per eliminare il problema per sempre.

In conclusione, si può dire che l’alitosi può avere molte cause ma in genere si tratta di un sintomo temporaneo e non preoccupante.

C’è però da aggiungere che quando si protrae nel tempo può essere il segnale di un problema più serio.. Meglio dunque, in questo caso, sottoporsi a una visita odontoiatrica, soprattutto nei casi in cui questo sintomo sia associato ad altri come il sanguinamento delle gengive o la fuoriuscita di pus dalle stesse gengive.

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Bruxismo in pillole, cos’è, sintomi, cause, conseguenze, prevenzione e trattamenti

Cos’è il bruxismo
bruxismo

La persona che soffre di bruxismo digrigna o serra i denti in maniera inconsapevole. Molto  spesso si parla di bruxismo notturno, in realtà è di pari frequenza anche quello diurno. Può essere rumoroso o no come nel caso del solo serramento senza scivolamento. Si tratta di un fenomeno abbastanza diffuso, si stima che circa il 10% della popolazione ne soffra, senza particolari distinzioni tra uomini e donne. Il bruxismo è una problema da tenere sotto controllo perché può causare una precoce usura dei denti.

Sintomi
  • Pesantezza, intorpidimento alla mandibola.
  • Dolori e/o rumori all’articolazione temporomandibolare (alla mascella) e/o davanti all’orecchio.
  • Dolore durante la masticazione.
  • Mal di testa ricorrente, spesso al risveglio.
  • Dolore alle orecchie sensazione di avere le orecchie tappate.
  • Vertigini e capogiri.
  • Difficoltà ad aprire la bocca.
  • Aumento della sensibilità dentale a caldo e freddo.
  • Dolori a collo e cervicale
  • Difficoltà a deglutire.
Cause

Fattori che ci espongono al rischio di bruxismo

  • Familiarità e predisposizione genetica
  • Errata occlusione dentale (malocclusione) e squilibri della muscolatura
  • Disturbi del sonno
  • Ansia e depressione
  • L’uso di alcune categorie di farmaci
  • Stati allergici
  • Alterazioni del sistema nervoso o del sistema endocrino
  • Parassitosi intestinale
  • Irritazioni dovuti ad infiammazione dentale e gengivale
  • Ipertensione e alterazioni del ritmo cardiaco
  • La causa principale del bruxismo rimane però lo stress. Le preoccupazioni, i ritmi frenetici e le incombenze giornaliere.
  • Questa tensione emotiva può provocare il digrignamento dentale anche nei bambini. È infatti sempre più frequente il caso di giovanissimi che soffrono di bruxismo soprattutto nei denti da latte.
Conseguenze

Le conseguenze variano naturalmente in base all’intensità, alla frequenza e alla persistenza del problema ma non devono in ogni caso essere mai sottovalutate

Le principali conseguenze sono:

  • disturbi del sonno: il rumore prodotto dal digrignamento dentale può essere tanto intenso da svegliare sia chi ne è affetto, sia i familiari
  • tensione e affaticamento muscolare a livello delle guance (avvertibile soprattutto al risveglio)
  • usura dentale progressiva: usura dello smalto dentale in grado di provocare sensibilità dei denti al caldo e al freddo e coinvolgere gradualmente dentina e polpa del dente.
  • I denti dei soggetti affetti da bruxismo tendono a consumarsi, specialmente laddove é maggiore l’attitudine a strofinare le arcate fra loro. Quando prevale la tendenza al digrignamento, si producono più facilmente fratture dello smalto dovute alla forte pressione.
  • mobilità dentale: le continue sollecitazioni prodotte dal bruxismo, danneggiano sia i denti che i loro tessuti di sostegno (gengive e ossa mascellari), provocandone il graduale riassorbimento
  • rumori e dolori alle articolazioni temporo-mandibolari (e progressiva alterazione delle superfici articolari)
  • dolore e disturbi dell’orecchio
  • cefalee e vertigini
  • dolore alla colonna cervicale e dorsale
Prevenzione

Fino a poco tempo fa non si parlava di prevenzione. In realtà, La prevenzione, in linea teorica, è molto semplice, ma richiede attenzione e forza di volontà. Vanno infatti ridotti tutti i potenziali fattori scatenanti

  • Aumentare la consapevolezza. Ritagliatevi dei momenti ogni giorno per fare attenzione a ciò che la mascella sta facendo.
  • Imparare a gestire lo stress.
  • selezionate ciò che è davvero importante.
  • Rilassarsi prima di andare a letto. Fare esercizi di rilassamento prima di andare a dormire contribuirà a ridurre l’intensità o la frequenza del bruxismo.
  • Creare un ambiente confortevole. Rendete la vostra camera da letto fresca, comoda, buia e silenziosa.
  • Evita di mangiare prima di andare a dormire e non bevete alcol.
Trattamenti

Onde evitare di trovarsi a correggere scheggiature o incrinature, o assumere farmaci per contrastare dolori ai muscoli masticatori e alle articolazioni temporo-mandibolari è necessario tenere i denti staccati e i muscoli masticatori rilassati.

I denti, infatti, dovrebbero toccarsi tra loro soltanto durante la masticazione e durante la deglutizione.

Fondamentale è agire anche a livello psicologico. Occorre agire sugli stili di vita: meno alcol, fumo, ritmi più rilassati e una buona qualità del sonno.

Per quanto riguarda le possibili terapie, solitamente si propone un bite, una sorta di apparecchio mobile, composto da resina, che allenta la pressione esercitata sui denti, evita l’usura degli stessi e induce ad un rilassamento muscolare.

Il bite va necessariamente modellato sulle arcate dentali del paziente, per poter essere efficace. Vanno assolutamente evitate le placche preformate vendute anche in farmacia che a volte possono risultare addirittura dannose.

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Parodontite, cos’è, sintomi, prevenzione e cura

La parodontite è la sesta malattia cronica più presente nella popolazione. E’ una malattia molto frequente che può colpire tutte le fasce di età. La parodontite è una delle patologie più insidiose perché è pressoché invisibile finché non raggiunge uno stadio ormai avanzato

parodontite sorriso

Sopra dei 50 anni in Italia un soggetto su due ha segni di malattia e al di sopra dei 70 anni più di due su tre.

La parodontite è una delle principali cause di perdita dei denti ed è quindi importante riconoscerla, prevenirla e curarla.

La parodontite è in grado di condizionare non soltanto la salute della tua bocca, ma quella di tutto il corpo.

Cos’è

La parodontite, nota anche come piorrea, è una malattia batterica che determina la perdita del tessuto di supporto del dente. E’ una infezione polimicrobica che provoca l’infiammazione del parodonto, cioè l’insieme dei tessuti di sostegno del dente: gengiva, legamento parodontale, osso alveolare. Si crea uno spazio tra il dente e la gengiva, detto tasca parodontale, dove si accumulano batteri che si calcificano in tartaro.

Ci sono tre tipi di parodontite:
  • La parodontite cronica o apicale.

E’ caratterizzata da una perdita lenta dei tessuti ed è spesso associata a considerevoli depositi di tartaro e placca batterica. Si manifesta già nel periodo adolescenziale come gengivite, progredendo lentamente e peggiorando nei periodi di riduzione delle difese immunitarie. Negli anni gli effetti patologici si accumulano fino a quando arriva la malattia nella sua forma grave. Il rischio di soffrire di parodontite cronica è alto tra coloro che fumano. Inoltre spesso il fumo attenua i sintomi dell’infiammazione e nasconde la reale gravità della patologia.

  • Parodontite aggressiva.

La forma aggressiva della malattia è riconoscibile dalla veloce perdita di gengiva. Spesso si manifesta nei pazienti con età inferiore ai 30 anni. Generalmente di presenta in forma localizzata in età adolescenziale e in forma generalizzata in adulti e anziani. Il fumo è fattore di rischio anche nella forma aggressiva, così come in quella cronica. A differenza di quest’ultima, quella aggressiva colpisce soprattutto i primi molari e gli incisivi.

  • Parodontite ulcero-necrotica

Questa forma della malattia è caratterizzata da papille e margini gengivali ulcerati e necrotici, ricoperti da una membrana giallognola. Le lesioni si sviluppano velocemente con sanguinamento gengivale spontaneo. Nessun batterio in particolare sviluppa la patologia, ma spesso si verifica in concomitanza a malattie sistemiche tipo AIDS, leucemia, morbillo, varicella e tubercolosi. Altri fattori che ne favoriscono lo sviluppo sono malnutrizione, fumo, stress, depressione e scarsa igiene orale.

Sintomi
  • Il principale sintomo è il sanguinamento delle gengive, inizialmente sotto stimolo e successivamente in maniera spontanea.
  • Alitosi
  • Mobilità dentaria
  • Recessioni gengivali
  • Essudazione purulenta
  • Ascesso parodontale
  • pus alle gengive
  • Sensibilità al caldo o al freddo
  • Difficoltà nella masticazione

E’ importante riconoscere i sintomi perché si tratta di una malattia grave, che se non gestita e risolta contribuisce al malessere di tutto l’organismo.

La parodontite è infatti legata anche a:

  • infertilità femminile e maschile,
  • impotenza,
  • parti pretermine,
  • aborti spontanei,
  • patologie cardiache,
  • osteoporosi,
  • tumori
  • svariate malattie sistemiche.

Ciò si verifica perché i batteri patogeni della parodontite possono penetrare i capillari della gengiva ed entrano nel circolo sanguigno, insediandosi in organi e tessuti lontani dalla bocca e generando gravi infezioni.

Prevenzione

Tutti i pazienti dovrebbero sottoporsi ad una visita parodontale, per conoscere il proprio stato di salute.

  • Quando la malattia è in fase iniziale si parla di gengivite che è una infiammazione superficiale dei tessuti che circondano il dente. Una corretta igiene orale a casa porta a una completa guarigione.
  • Se la diagnosi è più tardiva e la parodontite è già in atto, la cura prevede una fase iniziale sempre con l’obiettivo di ridurre lo stato infiammatorio a cui può seguire, in alcune situazioni, una fase chirurgica.
    La chirurgia parodontale può correggere gli esiti della malattia agendo sia sui tessuti duri che sui tessuti molli e in alcuni casi può andare a rigenerare i tessuti persi.
  • Utilizzare uno spazzolino a setole morbide per evitare di irritare ancor più le gengive gonfie ed infiammate Massaggiare le gengive con i polpastrelli può alleviare la sensazione di bruciore e prurito. In alternativa, procurarsi uno stimolatore gengivale specifico (reperibile in farmacia)
  • Limitare i contatti con sostanze irritanti e/o tossiche
  • Integrare la dieta con supplementi di calcio
  • Non fumare
  • Utilizzare un collutorio ad azione antisettica
  • Lavare sempre i denti dopo ogni pasto
  • Alternare dentifrici abrasivi con paste dentifrice più delicate

Quindi, evitare:

  • Fumare
  • Bere alcolici
  • Spazzolare troppo energicamente i denti.
  • Cibi troppo caldi o troppo freddi
  • Graffiare le gengive
  • Assumere latte e derivati immediatamente dopo la somministrazione di antibiotici come le tetracicline: i latticini possono inattivare il farmaco
  • Temporeggiare: quando si sospetta una parodontite, si raccomanda di rivolgersi immediatamente al medico per iniziare quanto prima un eventuale trattamento specifico
  • Eseguire i risciacqui di collutorio senza aver prima pulito accuratamente i denti con dentifricio e spazzolino: un simile atteggiamento può favorire la comparsa di macchie sui denti
  • Assumere antibiotici appartenenti alla classe delle tetracicline in gravidanza o durante la prima infanzia, questi farmaci potrebbero macchiare irrimediabilmente i denti del feto e del bambino

Abbiamo visto come anche alimenti e bevande possono aggravare la malattia.

Di seguito vediamo quali alimenti assumere in caso di Parodontite:
  • Assumere tanta frutta e verdura, in quanto ricca di antiossidanti
  • Alimenti ricchi in calcio come latte, formaggi stagionati
  • Gli alimenti ricchi di vitamina C
  • Verdura cruda tutti i giorni
  • Assumere yogurt con fermenti lattici vivi od un probiotico
Cosa NON Mangiare
  • Cibi croccanti, che potrebbero irritare ancor più le gengive infiammate dalla piorrea. Inoltre, alimenti duri come torrone e frutta secca possono scheggiare i denti, già di per sé indeboliti dalla parodontite
  • Bevande zuccherate e gassate
  • Alimenti zuccherini
  • Marmellata, miele, cioccolata, caramello ed altri alimenti collosi
Cura

Ci sono molti prodotti erboristici che possono alleviare i sintomi e velocizzare la guarigione. Sempre sotto controllo medico il paziente può assumere aloe vera, betulla, equiseto, salvia e tarassaco. È doveroso sottolineare però che i rimedi naturali non possono e non devono sostituire i trattamenti odontoiatrici o farmacologici che sono necessari per rimuovere efficacemente l’infezione.

Le prime cure sono la rimozione della placca e del tartaro dai denti e sotto le gengive

In seguito la levigatura radicolare, cioè la rimozione del tartaro nascosto sotto la gengiva, in prossimità delle tasche parodontali.

Quando non sono sufficienti per trattare accuratamente la parodontite, il paziente può esser sottoposto ad interventi più invasivi, quali: chirurgia dei lembi, innesti di tessuto molle o innesto osseo.

L’attenzione nei confronti dei denti deve essere sempre massima così come la scelta del professionista deve essere ponderata.  Al.Dent dispone di uno staff medico accuratamente selezionato. Chiamaci e saremo il tuo alleato nella cura della parodontite ad un prezzo trasparente ed accessibile.