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Odontofobia, paura del dentista, cos’è, cause e possibili rimedi

Cos’è

L’ultimo articolo dell’anno lo voglio dedicare alla odontofobia, sembra incredibile eppure ci sono persone che hanno paura di me!

paura

A una persona su quattro non piace oppure ha proprio paura delle visite del dentista però c’è chi soffre di una vera e propria fobia che lo porta a evitare di andare a fare un controllo per anni.

Di certo l’appuntamento con il dentista per molte persone non rappresenta un incontro piacevole.

Molti bambini e adulti senza differenza d’età hanno paura del dolore e di conseguenza del medico.

E’ però importante distinguere fra ansia e fobia.

Se:

  • Nei giorni precedenti la visita dal dentista fai fatica a dormire
  • Lasci passare mesi prima di richiedere un appuntamento per la visita di controllo
  • Appena ti avvicini alla clinica ti tremano le gambe vorresti scappare
  • Non riesci nemmeno a entrare in sala d’attesa
  • Non riesci a smettere di pensare all’appuntamento
  • Ti viene da piangere inconsolabilmente

Molto probabilmente soffri di odontofobia.

L’Odontofobia è una vera e propria patologia che consiste in uno stato intenso, ingiustificato, duraturo e non controllabile di paura nei confronti del trattamento odontoiatrico.

Secondo una recente analisi pubblicata dall’organizzazione Mondiale della sanità i pazienti che soffrono di odontofobia rappresentano il 20% della popolazione mondiale.

Cause
  • Esperienza negativa pregressa
  • Ereditarietà e passaparola
  • Paura del sangue e degli strumenti del dentista
  • Mancanza di una figura di riferimento
Strategie del paziente che soffre di odontofobia
  • Tendenza a rimandare continuamente l’appuntamento
  • Evitare argomenti che facciano riferimento alla condizione che genera ansia
  • Assunzione di farmaci antibiotici Con lo scopo di auto medicarsi
Possibili rimedi

Fai della visita dal dentista un qualcosa di abituale. Nelle faccende di routine ci sentiamo tutti più a nostro agio.

cerca di non rimandare o indugiare. Un controllo puntuale Ci puoi evitare molti problemi.

Cerca un  dentista con cui ti senti a tuo agio.

Evita gli eccitanti e vai a letto presto prima della visita.

Chiedi a un amico o a un familiare di accompagnarti

Primo appuntamento al mattino presto in modo da limitare il tempo che hai tempo per pensarci.

Una delle migliori soluzioni che può adottare il dentista per trattare i pazienti che soffrono di odontofobia è la sedazione cosciente. Questa situazione provoca una leggera diminuzione dei livelli di coscienza . Non influisce Però sulla capacità di respirare ho sui riflessi protettivi delle vie aeree. Il paziente può rispondere a qualunque cosa gli dicono i medici. La sedazione cosciente riduce quel livello di ansia e paura durante la procedura. è molto semplice, molto efficace e i suoi effetti sono immediati. Può inoltre essere adattata alle caratteristiche del paziente , può essere cioè controllata la profondità della sedazione.

Rivolgetevi con fiducia al vostro dentista e non abbiate paura a parlare chiaramente. Chiamateci per un appuntamento.

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I cibi anticariogeni. Alimenti che fanno bene a denti e gengive.

Oggi voglio parlarvi dei cibi anticariogeni.
Vi ho già parlato più volte di come sia importante una giusta prevenzione per la salute dei vostri denti e di come sia indispensabile una giusta alimentazione.

Ricordandovi sempre che una pulizia quotidiana accurata casalinga e le sedute di igiene presso un dentista almeno una volta l’anno siano indispensabili, oggi voglio parlarvi più approfonditamente dei cibi anticariogeni .

cibi anticariogeni

 

I cibi possono essere distinti in
  • Cariogeni cioè sono dannosi per il dente e aumentano il rischio di carie.
  • Cariostatici che hanno un’azione neutra In pratica non hanno effetto diretto sulle carie.
  • Anticariogeni che contrastano la formazione della carie.
Tra gli alimenti anticariogeni rientrano tutti quei cibi che:
  • richiedono una masticazione robusta durante la quale puliscono denti e gengive
  • contengono minerali preziosi per la salute dello smalto
  • favoriscono la crescita di batteri benefici nel cavo orale
  • non sono appiccicosi cioè che non si attaccano ai denti e al bordo gengivale
  • non sono acidi
  • hanno un contenuto di zuccheri nullo o molto basso.
  • sono ricchi di fluoro. Il fluoro è Infatti essenziale per la mineralizzazione dello smalto dei denti
  • sono ricchi di calcio. Il calcio è l’ elemento di cui sono principalmente formati i nostri denti e le nostre ossa
  • sono ricchi di vitamina C. La vitamina C è importantissima per il rafforzamento del sistema immunitario ed è molto utile per rinforzare e proteggere le gengive
  • Anche la vitamina A influisce soprattutto sulla salute delle gengive
  • hanno proprietà antibatteriche.
Chewing gum senza zucchero

Anche i chewing gum senza zucchero possono essere considerati alimenti anticariogeni. Lo xilitolo infatti, ormai sempre presente in questi chewing gum, ha un potere rinfrescante e dolcificante e non viene attaccato dai batteri della placca. Inoltre lo xilitolo esercita una blanda attività antibatterica.

La masticazione del chewing gum poi stimola la produzione di saliva che favorisce la pulizia dei denti. Ovviamente i chewing gum non possono e non devono sostituire una corretta igiene orale con spazzolino dentifricio e filo interdentale.

Gli alimenti anticariogeni andrebbero consumati alla fine del pasto o come spuntini.

Ora vediamo quali sono i cibi anticariogeni che dovreste mettere sulle vostre tavole:

Mele. Le mele fanno bene ai denti perché contengono acqua e fibre. Gli zuccheri naturali delle mele aiutano a stimolare la produzione di saliva e questo aiuta a eliminare i rifiuti di cibo tra i denti e mantiene la bocca più pulita.

Carote. Le carote, come altri ortaggi croccanti come sedano e cetrioli, preservano la salute dei denti soprattutto se consumate crude. Come le mele sono ricche di acqua e aiutano la produzione di saliva. Il fatto che siano croccanti contribuisce alla pulizia degli spazi interdentali e elimina i batteri dalla bocca.

Latte e i suoi derivati. Il latte e latticini rinforzano le ossa e i denti grazie al calcio che contengono.

Noci mandorle e nocciole sono una fonte preziosa di calcio. Le mandorle in particolare sono tra i migliori cibi per preservare la salute dei denti, sono infatti ricche di calcio, fosforo, potassio, magnesio e zinco e aiutano la riminerizzazione dei denti e a proteggere lo smalto.

Mirtilli rossi e altri frutti di bosco. I mirtilli, l’uva spina e gli altri frutti di bosco contengono principi attivi che ostacolano l’azione dei batteri nocivi. Contengono ferro e magnesio, entrambi elementi molto importanti per preservare la salute delle gengive.

Acqua e tisane senza zucchero. L’acqua e le bevande che non contengono zucchero o alcool, come ad esempio il tè verde, rimuovono i residui e contrastano l’acidità.

Cipolle. Anche se non mantengono l’alito fresco svolgono una potente azione antibatterica e antimicrobica. Sono una prevenzione naturale dalla carie e dei problemi gengivali.

Funghi shiitake. I funghi shiitake sono un alimento molto prezioso per la salute in generale quindi anche della bocca. Contengono Infatti uno zucchero naturale chiamato lentinano ritenuto molto utile per prevenire la gengivite provocata dai batteri e dalla carie.

Kiwi. I kiwi sono tra i frutti a maggior concentrazione di vitamina C molto meno acidi degli agrumi come le arance e limoni.

Sesamo. Come la frutta secca anche i semi oleosi sono ricchi di calcio in particolar modo il sesamo, ma anche i semi di girasole, i semi di zucca e molti altri semi.

Fragole. Le fragole sono ricche di vitamina C, sono molto utili a denti e gengive per le loro proprietà astringenti e aiutano anche eliminare macchie dentali.

Uvetta. L’uvetta è ricca di zucchero del tutto naturale e contiene sostanze in grado di aggredire i batteri che provocano la carie.

Liquirizia . La radice di liquirizia naturale aiuta a prevenire la carie.

Questa era la lista degli alimenti che fanno bene ai denti cioè gli alimenti anticariogeni ma ricordo però che il modo più sicuro per prendersi cura del proprio sorriso è sottoporsi a controlli periodici presso il vostro dentista di fiducia e programmare almeno una volta l’anno una seduta di igiene professionale. L’igienista o il dentista sono in grado di eliminare la placca e pulire i nostri denti in profondità.

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Natale e cura dei denti. Consigli utili.

Il Natale 2020 è arrivato e sicuramente sarà un Natale diverso, potremo muoverci meno e non potremo stare in molti allo stesso tavolo, questo non vuol dire però che mangeremo meno, anzi! E come ogni Natale la salute dei nostri denti sarà messa a dura prova!

Vediamo intanto quali sono i maggiori pericoli per i nostri denti a Natale:

  • l’insorgere della carie;
  • la formazione di macchie sui denti;
  • l’aggressione dello smalto dei denti

Come sempre ripetiamo la prevenzione è la migliore cura.

I consigli dello studio Al.Dent per curare i denti anche a Natale:

Evitare di mangiare per tante ore consecutive. Fare una pausa di un paio d’ore tra un pasto e l’altro. Questo permetterà alla saliva di ripristinare un ambiente equilibrato in bocca  diminuendo il rischio di contrarre carie e gengiviti e tenendo anche sotto controllo la proliferazione di tartaro.

Lavarsi i denti almeno tre volte al giorno, dopo i pasti principali, e almeno per due minuti dedicando tempo anche al passaggio del filo interdentale. Spazzolare un’arcata alla volta per 2 minuti ,  utilizzate sempre almeno una volta al giorno lo scovolino interdentale

Scegliete lo scovolino più adatto alla bocca, della giusta dimensione.

Se ci si trova da parenti o amici però si può sempre optare per una gomma da masticare senza zucchero o per dei risciacqui della bocca con un collutorio

Aspettare circa un’ora dopo aver mangiato prima di lavarsi i denti.

Va detto che consumare molti carboidrati come pane o pasta, senza accompagnarli a proteine, formaggi, frutta e verdure, può pregiudicare la nostra salute orale Mangiare carboidrati , come pane o pasta , alternandoli a verdure, frutta, e/o latticini per proteggere i denti dai fattori cariogeni.

Mangiare broccoli, sedano e carote,  preziosi alleati in quanto contengono vitamina A, che aiuta a rinforzare lo smalto dei denti

Optare per la frutta secca come snack. Le noccioline, non salate, se possibile, contengono calcio e vitamina D, elementi di vitale importanza per la salute orale. Le noci  contengono fibre di zinco, potassio, acido folico, ferro, tiamina, magnesio, vitamina E e B6,  tutti elementi che svolgono un ruolo importante nel mantenere i denti e le gengive sani.

Formaggi, latte e yogurt contengono caseina e siero, lipidi, calcio, fosforo, alleati contro la carie. Consumare un pezzetto di formaggio a fine pasto perché, oltre a contenere calcio, aiuta a ripristinare il pH naturale della bocca e contribuisce a ridurre l’insorgere della carie.

E per il colore dello smalto? Semplice: non eccedere con bevande scure come vino rosso, tè e caffè.

Prestare attenzione alla consistenza dei torroni: se troppo morbidi, rischiano di appiccicarsi ai denti e di corroderli, mentre se troppo duri possono portare a microfratture del dente.

Se proprio non riusciamo a resistere ai dolci, è consigliato consumarli vicino ai pasti. Quando mangiamo produciamo infatti più saliva per agevolare la digestione e deglutire meglio

Meglio evitare di accompagnare i dolci con alcool o sostanze zuccherate, un buon bicchiere d’acqua è l’ideale per pulire la bocca.

E’ utile bere dell’acqua dopo il brindisi, per pulire la bocca.

I dolcetti migliori da dare ai nostri figli? Quelli a base di cioccolato, sia perché viene via più facilmente dai denti, sia per il fatto di contenere sostanze che inibiscono l’attività dei batteri. Quello più sano viene ritenuto il cioccolato fondente in quanto l’ingrediente principale è il cacao, mentre tutti gli altri come zuccheri e grassi vegetali sono presenti in piccole percentuali, ma in realtà è quello che i bambini tendono a non preferire a causa del suo gusto amaro

E dopo le feste …

E’ utile un controllo dal vostro igienista per controllare se è tutto a posto!

Se non si è provveduto a far effettuare una prima visita odontoiatrica ai bambini, consigliabile generalmente non più tardi  dei 5 anni, dopo le feste può essere il momento giusto per controllare  che non si siano verificate problematiche.

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Alitosi, cos’è, cause, prevenzione, cure e trattamenti

Cos’è l’alitosi?

alitosi

L’alitosi, detta anche bromopnea, è comunemente chiamata “alito cattivo” e si riferisce all’odore sgradevole dell’alito. E’  un problema comune che può farvi sentire a disagio ogni volta che parlate con gli altri. Si presenta con maggior frequenza tra gli anziani anche se potenzialmente può colpire anche i più giovani soprattutto a causa della cattiva alimentazione. E’ un problema causato da patologie respiratorie o metaboliche. Esistono metodi per risolvere questo problema imbarazzante, bisogna però capire quale è la causa.

Possibili cause
  • disturbi di natura patologica
  • cause dipendenti dalla bocca
Disturbi di natura patologica

Solitamente malattie dell’apparato respiratorio o digerente.

  • Infezioni delle vie respiratorie. Fra le infezioni delle vie respiratorie ci sono le tonsillitiche spesso colpiscono i bambini. O malattie delle vie respiratorie più basse che colpiscono i bronchi e i polmoni.
  • Malattie gastriche e duodenali. Le patologie dell’apparato digerente sono spesso responsabili della comparsa di alito cattivo. Difficilmente possono passare inosservate e sono facilmente riconoscibili dal paziente.

Le patologie che si possono associare all’alitosi sono le seguenti:

  • Acetonemia
  • Acidosi metabolica
  • Colite
  • Diverticoli esofagei
  • Fibrosi cistica
  • Gastrite
  • Indigestione
  • Polmonite
  • Rinite
  • Sinusite
  • Tonsillite
  • Ulcera peptica
Cause dipendenti dalla bocca

Nel 90% dei casi, il problema risiede nella bocca o nella gola.

Le motivazioni che dipendono dalla bocca sono:

  • Cattiva Igiene Orale.
  • Bocca Secca e Carenza di Saliva
  • La Presenza di Carie.
  • Gengiviti e Parodontiti.
  • Sanguinamento gengivale e tasche parodontali.
  • L’Alitosi di Origine Alimentare.
  • Il Fumo.
Prevenzione

Per quel che riguarda le cause dell’alitosi dipendenti dalla bocca ci sono varie cose che possiamo fare:

  • Lavare i denti per almeno due minuti due volte al giorno o dopo ogni pasto, attendi almeno 30 minuti dopo aver consumato cibi e bevande acide. Se li lavi prima, mentre gli acidi stanno potenzialmente attaccando lo smalto dei tuoi denti, rischi di danneggiarlo in un momento di vulnerabilità.
  • Sostituisci lo spazzolino almeno ogni tre mesi
  • Usa un dentifricio al fluoro
  • Assicurati di lavarti la lingua tanto quanto i denti.
  • Usa il filo interdentale per pulire gli spazi interdentali e per rimuovere il cibo che vi rimane incastrato.
  • Alla fine della pulizia usa il collutorio
  • Riduci il consumo di caffè.
  • Se fumi, cerca di ridurre o smettere.
  • Bevi tanta acqua, perché stimola il flusso della saliva.
  • Riduci il consumo di bevande alcoliche.
Cure e trattamenti

Abbiamo visto come la base di partenza per la cura dell’alitosi sia una corretta igiene orale ed una periodica pulizia dei denti tramite ablazione del tartaro.

Ma in molti casi lavarsi i denti, collutori e mentine non bastano.

A questo punto interviene il gastroenterologo, che con una dieta opportuna può risolvere il fastidiosissimo problema alla radice.

Spesso l’alitosi è dovuta all’emissione dei composti solforati di degradazione di molti comuni alimenti. Basta modificare la propria dieta per eliminare il problema per sempre.

In conclusione, si può dire che l’alitosi può avere molte cause ma in genere si tratta di un sintomo temporaneo e non preoccupante.

C’è però da aggiungere che quando si protrae nel tempo può essere il segnale di un problema più serio.. Meglio dunque, in questo caso, sottoporsi a una visita odontoiatrica, soprattutto nei casi in cui questo sintomo sia associato ad altri come il sanguinamento delle gengive o la fuoriuscita di pus dalle stesse gengive.

Chiamaci o scrivici per prendere un appuntamento!

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Bruxismo in pillole, cos’è, sintomi, cause, conseguenze, prevenzione e trattamenti

Cos’è il bruxismo
bruxismo

La persona che soffre di bruxismo digrigna o serra i denti in maniera inconsapevole. Molto  spesso si parla di bruxismo notturno, in realtà è di pari frequenza anche quello diurno. Può essere rumoroso o no come nel caso del solo serramento senza scivolamento. Si tratta di un fenomeno abbastanza diffuso, si stima che circa il 10% della popolazione ne soffra, senza particolari distinzioni tra uomini e donne. Il bruxismo è una problema da tenere sotto controllo perché può causare una precoce usura dei denti.

Sintomi
  • Pesantezza, intorpidimento alla mandibola.
  • Dolori e/o rumori all’articolazione temporomandibolare (alla mascella) e/o davanti all’orecchio.
  • Dolore durante la masticazione.
  • Mal di testa ricorrente, spesso al risveglio.
  • Dolore alle orecchie sensazione di avere le orecchie tappate.
  • Vertigini e capogiri.
  • Difficoltà ad aprire la bocca.
  • Aumento della sensibilità dentale a caldo e freddo.
  • Dolori a collo e cervicale
  • Difficoltà a deglutire.
Cause

Fattori che ci espongono al rischio di bruxismo

  • Familiarità e predisposizione genetica
  • Errata occlusione dentale (malocclusione) e squilibri della muscolatura
  • Disturbi del sonno
  • Ansia e depressione
  • L’uso di alcune categorie di farmaci
  • Stati allergici
  • Alterazioni del sistema nervoso o del sistema endocrino
  • Parassitosi intestinale
  • Irritazioni dovuti ad infiammazione dentale e gengivale
  • Ipertensione e alterazioni del ritmo cardiaco
  • La causa principale del bruxismo rimane però lo stress. Le preoccupazioni, i ritmi frenetici e le incombenze giornaliere.
  • Questa tensione emotiva può provocare il digrignamento dentale anche nei bambini. È infatti sempre più frequente il caso di giovanissimi che soffrono di bruxismo soprattutto nei denti da latte.
Conseguenze

Le conseguenze variano naturalmente in base all’intensità, alla frequenza e alla persistenza del problema ma non devono in ogni caso essere mai sottovalutate

Le principali conseguenze sono:

  • disturbi del sonno: il rumore prodotto dal digrignamento dentale può essere tanto intenso da svegliare sia chi ne è affetto, sia i familiari
  • tensione e affaticamento muscolare a livello delle guance (avvertibile soprattutto al risveglio)
  • usura dentale progressiva: usura dello smalto dentale in grado di provocare sensibilità dei denti al caldo e al freddo e coinvolgere gradualmente dentina e polpa del dente.
  • I denti dei soggetti affetti da bruxismo tendono a consumarsi, specialmente laddove é maggiore l’attitudine a strofinare le arcate fra loro. Quando prevale la tendenza al digrignamento, si producono più facilmente fratture dello smalto dovute alla forte pressione.
  • mobilità dentale: le continue sollecitazioni prodotte dal bruxismo, danneggiano sia i denti che i loro tessuti di sostegno (gengive e ossa mascellari), provocandone il graduale riassorbimento
  • rumori e dolori alle articolazioni temporo-mandibolari (e progressiva alterazione delle superfici articolari)
  • dolore e disturbi dell’orecchio
  • cefalee e vertigini
  • dolore alla colonna cervicale e dorsale
Prevenzione

Fino a poco tempo fa non si parlava di prevenzione. In realtà, La prevenzione, in linea teorica, è molto semplice, ma richiede attenzione e forza di volontà. Vanno infatti ridotti tutti i potenziali fattori scatenanti

  • Aumentare la consapevolezza. Ritagliatevi dei momenti ogni giorno per fare attenzione a ciò che la mascella sta facendo.
  • Imparare a gestire lo stress.
  • selezionate ciò che è davvero importante.
  • Rilassarsi prima di andare a letto. Fare esercizi di rilassamento prima di andare a dormire contribuirà a ridurre l’intensità o la frequenza del bruxismo.
  • Creare un ambiente confortevole. Rendete la vostra camera da letto fresca, comoda, buia e silenziosa.
  • Evita di mangiare prima di andare a dormire e non bevete alcol.
Trattamenti

Onde evitare di trovarsi a correggere scheggiature o incrinature, o assumere farmaci per contrastare dolori ai muscoli masticatori e alle articolazioni temporo-mandibolari è necessario tenere i denti staccati e i muscoli masticatori rilassati.

I denti, infatti, dovrebbero toccarsi tra loro soltanto durante la masticazione e durante la deglutizione.

Fondamentale è agire anche a livello psicologico. Occorre agire sugli stili di vita: meno alcol, fumo, ritmi più rilassati e una buona qualità del sonno.

Per quanto riguarda le possibili terapie, solitamente si propone un bite, una sorta di apparecchio mobile, composto da resina, che allenta la pressione esercitata sui denti, evita l’usura degli stessi e induce ad un rilassamento muscolare.

Il bite va necessariamente modellato sulle arcate dentali del paziente, per poter essere efficace. Vanno assolutamente evitate le placche preformate vendute anche in farmacia che a volte possono risultare addirittura dannose.

Telefona o scrivi al nostro studio per prendere un appuntamento.

 

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Parodontite, cos’è, sintomi, prevenzione e cura

La parodontite è la sesta malattia cronica più presente nella popolazione. E’ una malattia molto frequente che può colpire tutte le fasce di età. La parodontite è una delle patologie più insidiose perché è pressoché invisibile finché non raggiunge uno stadio ormai avanzato

parodontite sorriso

Sopra dei 50 anni in Italia un soggetto su due ha segni di malattia e al di sopra dei 70 anni più di due su tre.

La parodontite è una delle principali cause di perdita dei denti ed è quindi importante riconoscerla, prevenirla e curarla.

La parodontite è in grado di condizionare non soltanto la salute della tua bocca, ma quella di tutto il corpo.

Cos’è

La parodontite, nota anche come piorrea, è una malattia batterica che determina la perdita del tessuto di supporto del dente. E’ una infezione polimicrobica che provoca l’infiammazione del parodonto, cioè l’insieme dei tessuti di sostegno del dente: gengiva, legamento parodontale, osso alveolare. Si crea uno spazio tra il dente e la gengiva, detto tasca parodontale, dove si accumulano batteri che si calcificano in tartaro.

Ci sono tre tipi di parodontite:
  • La parodontite cronica o apicale.

E’ caratterizzata da una perdita lenta dei tessuti ed è spesso associata a considerevoli depositi di tartaro e placca batterica. Si manifesta già nel periodo adolescenziale come gengivite, progredendo lentamente e peggiorando nei periodi di riduzione delle difese immunitarie. Negli anni gli effetti patologici si accumulano fino a quando arriva la malattia nella sua forma grave. Il rischio di soffrire di parodontite cronica è alto tra coloro che fumano. Inoltre spesso il fumo attenua i sintomi dell’infiammazione e nasconde la reale gravità della patologia.

  • Parodontite aggressiva.

La forma aggressiva della malattia è riconoscibile dalla veloce perdita di gengiva. Spesso si manifesta nei pazienti con età inferiore ai 30 anni. Generalmente di presenta in forma localizzata in età adolescenziale e in forma generalizzata in adulti e anziani. Il fumo è fattore di rischio anche nella forma aggressiva, così come in quella cronica. A differenza di quest’ultima, quella aggressiva colpisce soprattutto i primi molari e gli incisivi.

  • Parodontite ulcero-necrotica

Questa forma della malattia è caratterizzata da papille e margini gengivali ulcerati e necrotici, ricoperti da una membrana giallognola. Le lesioni si sviluppano velocemente con sanguinamento gengivale spontaneo. Nessun batterio in particolare sviluppa la patologia, ma spesso si verifica in concomitanza a malattie sistemiche tipo AIDS, leucemia, morbillo, varicella e tubercolosi. Altri fattori che ne favoriscono lo sviluppo sono malnutrizione, fumo, stress, depressione e scarsa igiene orale.

Sintomi
  • Il principale sintomo è il sanguinamento delle gengive, inizialmente sotto stimolo e successivamente in maniera spontanea.
  • Alitosi
  • Mobilità dentaria
  • Recessioni gengivali
  • Essudazione purulenta
  • Ascesso parodontale
  • pus alle gengive
  • Sensibilità al caldo o al freddo
  • Difficoltà nella masticazione

E’ importante riconoscere i sintomi perché si tratta di una malattia grave, che se non gestita e risolta contribuisce al malessere di tutto l’organismo.

La parodontite è infatti legata anche a:

  • infertilità femminile e maschile,
  • impotenza,
  • parti pretermine,
  • aborti spontanei,
  • patologie cardiache,
  • osteoporosi,
  • tumori
  • svariate malattie sistemiche.

Ciò si verifica perché i batteri patogeni della parodontite possono penetrare i capillari della gengiva ed entrano nel circolo sanguigno, insediandosi in organi e tessuti lontani dalla bocca e generando gravi infezioni.

Prevenzione

Tutti i pazienti dovrebbero sottoporsi ad una visita parodontale, per conoscere il proprio stato di salute.

  • Quando la malattia è in fase iniziale si parla di gengivite che è una infiammazione superficiale dei tessuti che circondano il dente. Una corretta igiene orale a casa porta a una completa guarigione.
  • Se la diagnosi è più tardiva e la parodontite è già in atto, la cura prevede una fase iniziale sempre con l’obiettivo di ridurre lo stato infiammatorio a cui può seguire, in alcune situazioni, una fase chirurgica.
    La chirurgia parodontale può correggere gli esiti della malattia agendo sia sui tessuti duri che sui tessuti molli e in alcuni casi può andare a rigenerare i tessuti persi.
  • Utilizzare uno spazzolino a setole morbide per evitare di irritare ancor più le gengive gonfie ed infiammate Massaggiare le gengive con i polpastrelli può alleviare la sensazione di bruciore e prurito. In alternativa, procurarsi uno stimolatore gengivale specifico (reperibile in farmacia)
  • Limitare i contatti con sostanze irritanti e/o tossiche
  • Integrare la dieta con supplementi di calcio
  • Non fumare
  • Utilizzare un collutorio ad azione antisettica
  • Lavare sempre i denti dopo ogni pasto
  • Alternare dentifrici abrasivi con paste dentifrice più delicate

Quindi, evitare:

  • Fumare
  • Bere alcolici
  • Spazzolare troppo energicamente i denti.
  • Cibi troppo caldi o troppo freddi
  • Graffiare le gengive
  • Assumere latte e derivati immediatamente dopo la somministrazione di antibiotici come le tetracicline: i latticini possono inattivare il farmaco
  • Temporeggiare: quando si sospetta una parodontite, si raccomanda di rivolgersi immediatamente al medico per iniziare quanto prima un eventuale trattamento specifico
  • Eseguire i risciacqui di collutorio senza aver prima pulito accuratamente i denti con dentifricio e spazzolino: un simile atteggiamento può favorire la comparsa di macchie sui denti
  • Assumere antibiotici appartenenti alla classe delle tetracicline in gravidanza o durante la prima infanzia, questi farmaci potrebbero macchiare irrimediabilmente i denti del feto e del bambino

Abbiamo visto come anche alimenti e bevande possono aggravare la malattia.

Di seguito vediamo quali alimenti assumere in caso di Parodontite:
  • Assumere tanta frutta e verdura, in quanto ricca di antiossidanti
  • Alimenti ricchi in calcio come latte, formaggi stagionati
  • Gli alimenti ricchi di vitamina C
  • Verdura cruda tutti i giorni
  • Assumere yogurt con fermenti lattici vivi od un probiotico
Cosa NON Mangiare
  • Cibi croccanti, che potrebbero irritare ancor più le gengive infiammate dalla piorrea. Inoltre, alimenti duri come torrone e frutta secca possono scheggiare i denti, già di per sé indeboliti dalla parodontite
  • Bevande zuccherate e gassate
  • Alimenti zuccherini
  • Marmellata, miele, cioccolata, caramello ed altri alimenti collosi
Cura

Ci sono molti prodotti erboristici che possono alleviare i sintomi e velocizzare la guarigione. Sempre sotto controllo medico il paziente può assumere aloe vera, betulla, equiseto, salvia e tarassaco. È doveroso sottolineare però che i rimedi naturali non possono e non devono sostituire i trattamenti odontoiatrici o farmacologici che sono necessari per rimuovere efficacemente l’infezione.

Le prime cure sono la rimozione della placca e del tartaro dai denti e sotto le gengive

In seguito la levigatura radicolare, cioè la rimozione del tartaro nascosto sotto la gengiva, in prossimità delle tasche parodontali.

Quando non sono sufficienti per trattare accuratamente la parodontite, il paziente può esser sottoposto ad interventi più invasivi, quali: chirurgia dei lembi, innesti di tessuto molle o innesto osseo.

L’attenzione nei confronti dei denti deve essere sempre massima così come la scelta del professionista deve essere ponderata.  Al.Dent dispone di uno staff medico accuratamente selezionato. Chiamaci e saremo il tuo alleato nella cura della parodontite ad un prezzo trasparente ed accessibile.

 

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Igiene dello spazzolino da denti, come conservarlo, pulirlo e disinfettarlo

Abbiamo più volte parlato di quanto sia importante una corretta igiene orale casalinga. Il protagonista assoluto è lo spazzolino da denti, sappiamo come usarlo e come scegliere il più adatto a noi.

igiene dello spazzolino

Quello però di cui spesso ci dimentichiamo è come avere cura di questo strumento.

La scarsa igiene dello spazzolino può diventare un fattore di rischio importante.

La bocca contiene circa 700 specie microbiche differenti e molte di queste si depositano sullo spazzolino al momento dell’utilizzo, quindi il suo normale risciacquo non è sufficiente.

Autorevoli ricerche hanno evidenziato come 10 milioni di batteri potrebbero nascondersi tra le setole del nostro spazzolino, tra cui Stafilococco, responsabile di diverse infezioni, ed Escherichia coli, batterio presente solitamente nel colon e responsabile di infezioni urinarie o intestinali.

Inoltre possiamo trovare sulle setole:

  • streptococcus mutans (uno degli agenti responsabile della carie)
  • herpes simplex tipo 1
  • streptococco beta emolitico (spesso associato al mal di gola)
  • aggregatibacter
  • aggiungiamo poi alcuni batteri coliformi provenienti dal bagno

senza dimenticare, non solo sulle setole, ma anche sul manico, dei microrganismi provenienti dal cavo orale di chi l’utilizza o dalle mani di chi lo tocca.

igiene dello spazzolino da denti,Come pulirlo

Oltre a provvedere ad un cambio almeno ogni tre mesi, dobbiamo quindi pensare all’igiene dello spazzolino da denti e quindi alla sua pulizia. Per fare ciò, non è sufficiente risciacquarlo e chiuderlo con il cappuccetto di plastica, ma dobbiamo utilizzare dei rimedi che ci consentono di ottenere una pulizia accurata.

Vediamo quali sono i metodi:

Acqua ossigenata e collutorio

Tra gli strumenti facilmente reperibili in commercio che possiamo utilizzare per disinfettare lo spazzolino troviamo l’acqua ossigenata e il collutorio. Uniamo i due liquidi in un bicchiere e lasciamo lo spazzolino a bagno per un paio d’ore, per poi risciacquarlo con acqua corrente.

Acqua, bicarbonato e limone

Nel caso in cui la candeggina ci faccia troppo paura al solo pensiero di utilizzarla, possiamo optare per il bicarbonato che è un ottimo prodotto per germi e batteri. Mettiamo un po’ di bicarbonato in un bicchiere con dell’acqua e poi inseriamo lo spazzolino che dovrà stare in ammollo per alcune ore per poi risciacquare con dell’acqua. Al semplice bicarbonato, potrete aggiungere anche del limone e lasciare lo spazzolino immerso, almeno per due ore.

Aceto

Nel caso in cui le setole dovessero presentarsi macchiate e se lo sporco sulla base è particolarmente difficile da eliminare, potrete adoperare l’aceto. Per una corretta igiene dello spazzolino lasciamolo immerso in un bicchiere con questo liquido per circa un’ora e poi procediamo al risciacquo. Dopo aver fatto ciò, otterremo uno spazzolino perfettamente pulito e disinfettato

È importante prendersi cura anche dello spazzolino da denti elettrico.

Lo  spazzolino elettrico dovrà sempre essere risciacquato dopo ogni utilizzo, avendo cura di rimuovere il dentifricio e gli eventuali residui di cibo che possono depositarsi tra le setole.

Inoltre evitate di spazzolare i denti con estrema pressione e ricordatevi di conservare lo spazzolino elettrico, come quello manuale del resto, sempre in posizione verticale sulla sua base affinché si asciughi correttamente.

Occorre inoltre sostituire la testina dello spazzolino da denti elettrico ogni tre mesi o quando le setole appariranno consumate.

Igiene dello spazzolino, riassumendo:
  • lo spazzolino manuale o elettrico, va conservato sempre con le setole verso l’alto.
  • lo spazzolino non andrebbe mai riposto in un cappuccio protettivo. Questo perché il cappuccio crea umidità e favorisce la formazione di batteri;
  • prestate attenzione a non mischiare il vostro spazzolino con quello degli altri componenti della vostra famiglia
  • tenete lo spazzolino sempre asciutto per evitare che il calcare dell’acqua si solidifichi nelle setole;
  • eliminate i residui di cibo e di dentifricio dallo spazzolino subito dopo aver lavato la superficie dentale. Dovete essere sicuri di non aver lasciato residui, perché questi rappresentano il veicolo più importante per la diffusione dei batteri;
  • non riponetelo vicino al lavandino, perché potrebbe essere contaminato dagli schizzi di detersivo e sapone;
  • tenetelo il più possibile lontano dal water
  • dopo una malattia è bene cambiare il proprio spazzolino oppure disinfettarlo accuratamente, perché virus e batteri si annidano tra le setole;
  • per evitare la proliferazione dei batteri, non usate lo stesso spazzolino per troppo tempo

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Apparecchio ortodontico, cos’è, quando serve, tipologie, come pulirlo e quanto costa

Cos’è e quando serve

L’apparecchio dentale, o ortodontico, è una protesi o dispositivo medico.

Serve sostanzialmente per  allineare e raddrizzare i denti storti, consente di risolvere problemi che vanno oltre la semplice estetica del sorriso. Questa terapia può essere utile anche per migliorare la masticazione, risolvere un affollamento dentale, cioè un’alterazione che interessa i denti anteriori nell’arcata inferiore, incisivi e canini.  o un diastema, cioè  lo spazio tra i denti incisivi superiori.

Diverse tipologie

Apparecchi dentali fissi

Sono formati da vari fili in materiale metallico, elastici e attacchi, chiamati bracket. Vengono usati per curare disallineamenti dei denti, nel linguaggio comune questo apparecchio è chiamato “macchinetta per i denti” , è molto appariscente ma in alcuni casi è la soluzione più efficace e rapida per ottenere un buon risultato. Sicuramente la soluzione più economica.

Apparecchi dentali mobili

Gli apparecchi dentali mobili vengono usati per correggere malocclusioni più gravi o disformosi dento-facciali.

Permette movimenti limitati dei denti in seguito alla presenza di viti, molle e archi.

Gli apparecchi dentali mobili non ottengono solo un effetto ortodontico, ma anche ortopedico, in quanto correggono e guidano la crescita delle basi ossee. In questa categoria troviamo anche gli apparecchi di contenzione da utilizzare al termine delle terapie ortodontiche per stabilizzare la posizione dei denti e da indossare la notte.

Apparecchio dentale trasparente

Soluzione è perfetta per gli adulti che hanno più difficoltà ad accettare apparecchi antiestetici e invadenti. Il primo e più noto fra gli apparecchi invisibili è Invisalign

Come pulirlo.

L’apparecchio ortodontico può rendere le cure dentarie più complicate. Per prevenire malattie gengivali e carie, è necessario pulire correttamente i denti e l’apparecchio.

Spesso la pulizia con uno spazzolino normale non è sufficiente ed è necessario uno strumento di pulizia extra. Il dentista o l’assistente ortodontico può suggerire i prodotti più adatti per la cura ortodontica e mostrare come usarli. Se si portano apparecchi mobili, assicurarsi di pulirli anche usando uno spazzolino e acqua.

  • Sciacquare la bocca con acqua, per togliere i residui di cibo che sono rimasti intrappolati nel filo.
  • Pulire i denti e l’apparecchio con uno spazzolino con piccoli movimenti circolari. Non bisogna dimenticare di inclinare lo spazzolino verso la linea gengivale. Finire spazzolando le superfici interne e masticatorie.
  • E’ consigliato un piccolo spazzolino da denti a ciuffo singolo con una testina arrotondata è utile per la pulizia intorno all’apparecchio e alla linea gengivale.
  • Utilizzare lo scovolino per pulire sotto il filo e tra i denti.
  • Terminare con un risciacquo di collutorio
  • Se si porta un apparecchio mobile, assicurarsi di spazzolarlo ogni giorno, con spazzolino e acqua.

Infine alcuni consigli per mantenere la bocca sana durante il trattamento ortodontico

  • Lavarsi i denti con del dentifricio al fluoro
  • Usare strumenti per la pulizia interdentale
  • Pulire tra i denti e l’apparecchio dopo ciascun pasto
  • Utilizzare un risciacquo al fluoro per ridurre al minimo il rischio di carie
Quanto costa

Impossibile dare una cifra esatta del costo che può avere una terapia ortodontica. Il prezzo di un apparecchio per i denti varia in base a diversi fattori. Prima di tutto il tipo di apparecchio adatto e in secondo luogo la durata delle cure.

Affidatevi al vostro dentista di fiducia.

Chiamaci!  0536 940061

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Le macchie sui denti. Tipi, cause, prevenzione, rimedi naturali e rimedi professionali.

Le macchie sui denti causano molti disagi e ci impediscono di sorridere sereni. Ci sono diversi tipi di macchie, possono essere sugli strati superficiali dello smalto o accumularsi più in profondità, sino alla dentina. Andiamo ad analizzare le diverse cause e i possibili rimedi.

Tipi di macchie e cause
Macchie nere

Sono spesso causate carie in fase avanzata causate da un’igiene orale scorretta o consumo di troppo dolci come torte, cioccolatini, caramelle, miele, zucchero ecc. ecc.. A volte però non ci sono carie ma semplici macchie causate dalla placca divenuta tartaro o dal consumo abituale di sostanze troppo acide come spremute di agrumi, o dall’assunzione di vino rosso, caffè, tè o bevande gassate. Un’altra causa meno comune delle macchie nere sui denti è l’abuso di stupefacenti, in particolare di metamfetamine. Causa molto comune è il fumo. .Le macchie grigio scuro ben evidenti può essere dovuta alla particolare composizione chimica delle amalgame usate fino a qualche anno fa per i restauri dentali.

Macchie grigio-azzurre

Le macchie grigio-azzurre sui denti sono dovute all’assunzione di particolari antibiotici nel periodo fetale (attraverso la madre). Nell’adulto la discromia da antibiotici può derivare dall’utilizzo prolungato di minociclina che viene impiegata nel trattamento dell’acne e dell’artrite reumatoide.

Macchie marroni

Le macchie marroni sui denti sono spesso causate dai collutori alla clorexidina. I collutori alla clorexidina vanno usati non più di due volte al giorno per periodi di due tre settimane, e solo su prescrizione del dentista.

Macchie verdi-azzurre o metalliche

Le macchie verdi-azzurre o metalliche sono, invece, più diffuse tra chi lavora a stretto contatto con i metalli, ad esempio nelle industrie chimiche.

Macchie gialle o marroni

Le macchie gialle sono comuni tra i fumatori e chi è abituato a masticare tabacco o assume caffè, tè, liquirizia e bibite contenenti caffeina o caramello. I denti possono anche ingiallire a causa dell’invecchiamento o dell’insorgenza di processi cariogeni, così come dalla carenza di igiene orale.

Macchie associate ad aspetto frastagliato

L’eccesso di fluoro causa la fluorosi e può causare macchie dentali variabili dal bianco grigio al marroncino e al nero, in base alla gravità dell’intossicazione. Nei bambini d’età inferiore a 8 anni la discolorazione dentale da fluorosi si associa inoltre a denti demineralizzati ed intaccati che sono comuni anche a chi consuma un eccesso di alimenti acidi o a chi soffre di bruxismo, cioè digrigna frequentemente i denti .

Prevenzione e rimedi naturali

Prima di parlare dei possibili rimedi bisogna sottolineare che ognuno ha il proprio colore dei denti. Non tutti possiamo avere lo stesso colore bianco, ma varie sfumature. Dipende dalla propria dentina e da quanto essa traspare dallo smalto.

Come ripetiamo sempre la prevenzione è la migliore cura.

In breve:

  • Limitare il consumo di quelle sostanze che tendono a lasciare macchie sui denti;
  • Scegliere cibi che fanno bene ai denti;
  • Curare l’igiene orale, pulendosi i denti con cura;
  • Andare dal dentista minimo una volta l’anno per un controllo.
Rimedi naturali sì o no?

I due rimedi naturali più conosciuti sono il succo di limone e il bicarbonato di sodio. Bisogna fare sempre attenzione però perché queste due sostanze, pur essendo naturali ed efficaci, possono rovinare, anche in modo significativo, lo smalto dei denti.

Tre rimedi professionali
Sbiancamento

Lo sbiancamento è un trattamento non invasivo che sfrutta un gel atossico sbiancante per dare ai denti un aspetto più bianco e splendente. In genere non fa male, può causare al massimo un leggero fastidio transitorio. Non è indicato, invece, nei bambini e negli adolescenti. Di solito sono necessari 2-10 trattamenti all’anno della durata di 30-90 minuti per sbiancare i denti.

Faccette estetiche

Le faccette estetiche sono degli strati di porcellana o composito che vengono applicati sui denti per migliorarne la forma o il colore.

I vantaggi di questa tecnica:

  • è minimamente invasiva;
  • ha una durata elevata (5-12 anni);
  • assicura un’estetica eccellente, capace spesso di mascherare le colorazioni interne dovute a farmaci assunti da bambino.

Gli svantaggi

  • In alcuni casi si deve preparare la superficie esterna dei tuoi denti.
  • Il costo elevato, giustificato però dai risultati eccellenti che garantisce.
Incapsulamento

L’incapsulamento è il trattamento più impegnativo ed è indicato per trattare le decolorazioni strutturali importanti. In questo caso, infatti, il dentista deve sbucciare parte del dente e applicare su di esso una corona, una sorta di casco che sostituisce l’elemento dentale originale. Quando svolta correttamente e con materiali di qualità, l’incapsulamento dà risultati praticamente perfetti. Tuttavia, se i denti da trattare sono molti, il costo potrebbe essere impegnativo. La durata delle corone può essere molto lunga, fino a 15 anni, ma dipende anche dalla tua cura nello svolgere l’igiene orale, dal naturale invecchiamento delle gengive e da possibili fratture, da traumi o bruxismo, che possono danneggiare gli elementi protesici.

 

 

 

 

 

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Gravidanza e salute orale, prevenzione, i problemi più comuni, consigli e cure

La gravidanza è un periodo molto delicato per la donna e per la sua salute orale.

test gravidanza

Questo delicato periodo comporta infatti cambiamenti fisiologici del corpo, della sfera psicologica e delle risposte ormonali e immunitarie. Come ogni odontoiatra sa molto bene, questi cambiamenti possono influenzare anche lo stato di salute della bocca.

La tendenza a trascurare i problemi del cavo orale durante la gravidanza è molto alta perché la futura mamma ha il timore di danneggiare la salute del nascituro.

Queste preoccupazioni sono giustificate? Sottoporsi alle cure odontoiatriche è pericoloso per il bambino? Facciamo un po’ di chiarezza.

Innanzitutto, se c’è la volontà di programmare una gravidanza, è consigliato recarsi subito dal dentista di fiducia per un controllo e al fine di pianificare in anticipo quegli interventi che possano risolvere eventuali problematiche presenti. Non sempre però è possibile, quindi vediamo quali sono i problemi dentali più comuni per le donne in attesa, come prevenirli e come affrontarli.

Prevenzione

Per avere cura dei denti durante la gestazione  è necessario:

  • programmare controlli periodici presso la clinica dentale. Pianificate delle sedute di igiene professionale presso il vostro studio dentistico. Non appena si viene a conoscenza di essere incinta, è consigliabile infatti fissare un controllo dal dentista per verificare che tutto proceda bene.
  • non trascurare mai l’igiene orale che in gravidanza deve diventare più accurata. Se proprio non avete la possibilità di lavare i denti, perché siete fuori casa, potete assumere delle gomme da masticare senza zucchero che aiutino a rimuovere i residui di cibo. Ma, appena possibile, pulizia con spazzolino e dentifricio!
  • seguire un’alimentazione corretta ricca di frutta e verdura e di tutti quegli alimenti che aiutano a rinforzare i denti, limitando invece i cibi ad elevato contenuto di zuccheri.
  • Per diminuire il rischio di insorgenza di erosioni e carie nelle pazienti in stato di gravidanza che soffrono di nausea e vomito è consigliato alimentarsi frequentemente con piccole quantità di cibo nutriente, risciacquare la bocca dopo gli episodi di vomito con acqua e bicarbonato di sodio
  • Utilizzare spazzolini da denti delicati e dentifrici al fluoro non abrasivi per prevenire danni alle superfici dei denti.
  • Non fumare: è necessario evitare oltre al fumo attivo, anche il fumo passivo per almeno i 9 mesi di attesa. Il fumo riduce la quantità di ossigeno che arriva al feto, danneggiando oltre che la formazione dei denti, anche tutto il resto dell’organismo del bimbo.
  • Assumere fluoro: è noto che il fluoro aiuta i denti a resistere all’azione cariogena dei batteri che vivono nella placca dentale.
i problemi più comuni
  • iperemesi gravidica, cioè vomito e nausea gravidica, possono provocare l’erosione dello smalto dentale.
  • Il problema riconosciuto più strettamente legato alla gravidanza è l’infiammazione delle gengive. La parodontite potrebbe essere un possibile fattore di rischio del parto pretermine: secondo alcuni studi, le elevate concentrazioni di prostaglandine rilasciate in caso di patologie gengivali potrebbero favorire il travaglio;
  • le gengiviti gravidiche, ossia l’aumento delle problematiche gengivali, possono essere determinate soprattutto dall’incremento degli estrogeni in circolo che provocano l’ispessimento delle mucose, incluse quelle orali;
  • il cambiamento della composizione della salivain una donna incinta la saliva diventa più acida più viscosa e più densa, impedendole di svolgere la sua funzione principale di prevenzione della carie, eliminando l’acidità creata dai batteri che vivono nella bocca nutrendosi degli zuccheri depositati sui denti.
Consigli e cure

Come abbiamo già detto,  effettuare controlli ed eventuali terapie odontoiatriche prima di affrontare una gravidanza rappresenta la soluzione migliore.

Tuttavia, qualora non sia stato possibile agire precocemente,  un’urgenza rende assolutamente necessario l’intervento del dentista, anche perché studi scientifici hanno evidenziato:

  • che la presenza di carie dentali e di flora batterica orale cariogena nella madre aumenta il rischio di insorgenza di carie nel nascituro.
  • che in madri affette da malattia parodontale c’è maggiore incidenza di parti prematuri e di nascite di bambini sottopeso.

Quindi andare dal dentista in gravidanza si può, e in tutta sicurezza, con semplici precauzioni.

  • l’anestesia: anche in gravidanza è consentito l’uso di anestetici, preferibilmente quelli senza adrenalina. Non esistono controindicazioni all’uso di anestetici locali poiché i principi comunemente utilizzati sono sicuri in quanto non attraversano la placenta.
  • le radiografie: se possibile vanno evitate nel primo trimestre; successivamente possono essere eseguite usando schermi protettivi e tecniche radiografiche a bassissima esposizione e tenendo sempre ben presente la valutazione del rischio-beneficio e dell’opportunità di tale esame.
  • i farmaci: in caso di somministrazioni di farmaci in gravidanza è sempre necessario il parere del ginecologo.  E’ comunque preferibile evitare la somministrazione nelle prime 12 settimane. Fra gli antibiotici, sono da preferire le penicilline, i macrolidi (per soggetti allergici alle penicilline) e le cefalosporine. Tra gli analgesici, meglio indicato è l’uso del paracetamolo. L’utilizzo dell’aspirina è invece dibattuto fra favorevoli e contrari. E’ sicuramente da sconsigliare durante l’ultimo trimestre di gravidanza, a causa di eventuali rischi di emorragia post-parto.
Il trattamento odontoiatrico è sconsigliato nel primo trimestre e nel terzo trimestre.

Vediamo i motivi:

  • lo stress legato al dolore e alla paura del dentista può aumentare i livelli nel sangue di ossitocina e di prostaglandine che possono stimolare le contrazioni
  • l’adrenalina, vasocostrittore utilizzato in associazione all’anestetico locale odontoiatrico, può aumentare le contrazioni
  • la somministrazione di farmaci (alcuni tipi di antibiotici, anestetici locali, antiinfiammatori e ansiolitici) e l’esecuzione di esami radiografici hanno un effetto teratogeno, mutageno o tossico.
Secondo trimestre.

Nella donna incinta, l’inizio del secondo trimestre – dalla 14a alla 20a settimana di gestazione – è il periodo più sicuro per effettuare le procedure terapeutiche odontoiatriche.

Si possono eseguire cure conservative ed endodontiche e piccole estrazioni in tutta sicurezza nel secondo trimestre, fase in cui la mamma gode di maggior benessere ed il feto è già sviluppato. Entro 20 settimane di gestazione l’utero in gravidanza è posizionato al di sotto dell’ombelico e, pertanto, i trattamenti odontoiatrici possono essere eseguiti con maggiore comodità sulla poltrona rispetto ai periodi successivi. Per riassumere quindi Il primo trimestre di gravidanza è il lasso di tempo in cui si sviluppano gli organi principali del bambino. Se vai dal dentista nel primo trimestre, informalo del fatto che sei incinta e fatti fare solo un check-up e la pulizia di routine. Se possibile, posponi qualsiasi lavoro dentale più serio fino a dopo il primo trimestre.

Come abbiamo visto la cosa fondamentale è non trascurare la salute dei propri denti in gravidanza. Affidati al tuo dentista di fiducia, informalo prontamente del tuo stato, saprà sicuramente come procedere in tutta sicurezza per la salute del tuo sorriso e del tuo bimbo.

In assenza di controindicazioni da parte del ginecologo curante, il quale deve essere preventivamente informato, è possibile e necessario affrontare in sicurezza le cure odontoiatriche durante la gravidanza per tutelare la salute della mamma e del bambino.